Garantire che la qualità dell’acqua potabile sia controllata attraverso norme basate sui più recenti dati scientifici; assicurare un controllo, una valutazione e un’applicazione efficaci ed efficienti della qualità dell’acqua potabile; fornire ai consumatori informazioni adeguate, tempestive e corrette. Sono questi i tre punti chiave della proposta legislativa presentata nei giorni scorsi a Bruxelles per migliorare la qualità e l’accesso all’acqua potabile. Il diritto di accedere a servizi essenziali di qualità è infatti uno dei principi sociali fondamentali approvato all’unanimità dai capi di Stato o di governo al vertice di Goteborg.
La proposta legislativa presentata dalla Commissione europea è tesa a garantire questo diritto, fornendo così una risposta a “Right2Water”, la prima delle iniziative dei cittadini europei conclusasi con successo, che ha raccolto 1,6 milioni di firme a sostegno di un migliore accesso all’acqua potabile per tutti. Per permettere ai consumatori di disporre di maggiori strumenti, inoltre, la proposta comprende la necessità che i fornitori comunichino informazioni più chiare sul consumo idrico, sulla struttura dei costi e sul prezzo al litro per consentire un confronto con il costo dell’acqua in bottiglia. Un obiettivo sostenibile per ridurre l’uso superfluo della plastica e limitare l’impronta di carbonio dell’Ue ed uno sociale.
Le norme che la Commissione propone di aggiornare potranno migliorare la qualità e la sicurezza dell’acqua aggiungendo sostanze nuove ed emergenti all’elenco dei criteri che ne determinano la sicurezza (ad esempio legionella e clorati). Queste integrazioni tengono conto delle conoscenze scientifiche più recenti e delle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità. Un altro significativo cambiamento nella legislazione consentirà ai cittadini di accedere, anche on-line, con facilità e semplicità a informazioni circa la qualità e l’approvvigionamento di acqua potabile nella zona in cui vivono, aumentandone la fiducia nei confronti dell’acqua di rubinetto.
In base alle stime, le nuove misure dovrebbero ridurre i potenziali rischi per la salute connessi all’acqua potabile dal 4% a meno dell’1%. Una migliore gestione dell’acqua potabile da parte degli Stati membri permetterà di ridurre perdite d’acqua evitabili e contribuirà a diminuire l’impronta di CO2. La proposta apporterà quindi un contributo al raggiungimento degli obiettivi 2030 di sviluppo sostenibile e delle finalità dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Il nuovo approccio basato sul rischio, contribuirà allo svolgimento di controlli di sicurezza più mirati. Al tempo stesso la Commissione europea intende introdurre nuove norme per garantire che prodotti da costruzione utilizzati nel settore idrico in tutto il mercato interno dell’Ue (come, ad esempio, tubazioni e serbatoi) non inquinino l’acqua potabile.