Il crimine è una patologia strutturale dei sistemi organizzati nell’era della globalizzazione, sia di quelli avanzati che di quelli periferici e/o in via di sviluppo. Valgono il tal senso le parole lucide, che sembrano scolpite nella roccia, di Alessandro Leogrande, giornalista investigativo recentemente scomparso: “Il crimine ha a che fare con la produzione di denaro, con la sua accumulazione e la sua redistribuzione. Ha a che fare con i rapporti di potere insiti nelle società che attraversa, con i palazzi del potere politico, con i consigli di amministrazione delle multinazionali… Il crimine è uno specchio straordinario delle trasformazioni sociali”
Per questa ragione, Luciana Lamorgese, Ministro dell’interno, ha inaugurato a Dolo (Venezia) il Centro di documentazione e d’inchiesta sulla criminalità organizzata, promosso dai Comuni e dalle Comunità del Brenta, lanciando così un forte richiamo all’impegno contro le mafie rivolto a tutta la società civile: “Il tessuto economico di piccole e medie imprese è un richiamo per quelli che fanno parte della criminalità organizzata, e il Nord in questo non è esente – ha detto – Non sono più riconoscibili il ‘ndranghetista, il mafioso di una volta. Serve uno sguardo più ampio, non soltanto limitato all’interdittiva; si tratta di una questione che investe tutto il tessuto sociale, la cultura della legalità, che deve essere dentro ognuno di noi, perché tante volte si fa finta di non vedere. Queste iniziative servono, perché aiutano l’introduzione di principi di legalità a tutti i livelli”.
Situato nella sede dell’ex Tribunale di Dolo e gestito da Lies (Laboratorio dell’inchiesta economica e sociale), il Centro si avvarrà della collaborazione delle Università di Venezia, Padova e Torino e del supporto da Libera, Legambiente, Avviso Pubblico, Arci, Cgil, Cisl e Uil, Confesercenti e Confartigianato, perseguendo le seguenti finalità:
a) fornire un quadro aggiornato e approfondito sulle manifestazioni emerse di criminalità organizzata nella Regione;
b) qualificare il dibattito pubblico sul tema con la messa disposizione di dati e analisi rigorose;
c) identificare e divulgare – attraverso la pubblicazione di aggiornamenti periodici – i cambiamenti in atto, i settori economici interessati e le rinnovate modalità d’azione di un fenomeno in continua trasformazione;
d) promuovere, anche in collaborazione con Università e centri studi, ricerche che abbiano come focus il ruolo della criminalità organizzata nei processi economici, politici e sociali regionali.
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