In Italia crescono gli investimenti in ricerca e sviluppo, ma restano ancora molto inferiori rispetto alla media dell’Unione europea. Questa la fotografia scattata da Eurostat, che certifica come nel nostro Paese, tra il 2005 e il 2015, gli investimenti annui siano cresciuti dall’1,05 all’1,33% del Pil, cioè da 15,5 a 21,8 miliardi di euro.
In Italia, tra il 2005 e il 2015, gli investimenti annui in attività di ricerca e sviluppo sono cresciuti dall’1,05 all’1,33% del Pil – cioè da 15,5 a 21,8 miliardi di euro – ma sono rimasti comunque ben al di sotto della media Ue (2,03% del Pil) e risultano essere meno della metà di quelli francesi (2,23% del Pil pari a 48,6 miliardi nel 2015), neanche la metà di quelli inglesi (1,7% pari a 43,8 miliardi) e meno di un terzo di quelli tedeschi (2,87% del Pil pari a 87,1 miliardi).
Nell’arco dei dieci anni presi in considerazione dell’Istituto europeo di statistica, In Italia la quota degli investimenti in R&S sul totale realizzati dalle imprese è passata dal 50 al 55% (64% la media Ue), mentre quella della pubblica amministrazione è scesa dal 17 al 13% (12% la media Ue) e quella dell’insegnamento superiore è calata dal 30 al 29% (23 la media Ue).