Cybercrime all’attacco in tutto il mondo. L’allarme è generalizzato. Oltre il 50% delle organizzazioni internazionali ha subìto almeno un cyber-attacco severo nell’ultimo anno. Nel primo semestre 2017 le aggressioni gravi di dominio pubblico hanno registrato +8,35% rispetto al semestre precedente. Aumento esponenziale, +235%, dei ‘multiple targets’ cioè gli attacchi verso “bersagli multipli indifferenziati” condotti da un’unica forza criminale, secondo una logica “industriale”.
Questi alcuni dati del Rapporto Clusit presentato al Security Summit di Verona, nel mese europeo della sicurezza informatica, che sottolinea “un salto ‘quantico’ della cyber-insicurezza”. I criminali colpiscono nel 75% dei casi con l’obiettivo di estorcere denaro, in aumento anche i crimini riferibili al Cyber Espionage (+126%). Gli attacchi sferrati con virus malevoli comuni (malware) sono stati il 36% del totale nel primo semestre 2017. Di questi, il 27% è stato compiuto utilizzando ransomware, quei virus che prendono in ostaggio i dispositivi; il 20% tramite malware per dispositivi mobili (7% iOS, 13% Android), fenomeno “in rapida crescita e preoccupante”. A livello geografico sono in aumento gli attacchi verso l’Europa, diminuiscono invece quelli verso Asia e America. “Nel primo semestre 2017 la cyber-insicurezza ha raggiunto livelli in precedenza inimmaginabili a fronte d’investimenti in sicurezza del tutto insufficienti. E’ quindi necessario mettere a punto un nuovo modello di investimenti in cyber security”, spiega Andrea Zapparoli Manzoni, membro del Comitato Direttivo Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, tra gli autori del Rapporto che da’ il via al Security Summit. Al crescere della minaccia, tuttavia, corrisponde un aumento attenzione istituzionale al fenomeno. Di recente, ad esempio, si è tenuto a Roma, presso la Luiss, il convegno su cybersecurity e cyberattack nell’ambito delle iniziative sulla ”Digital Trasformation”. Al dibattito, che si svolto nella sede di Villa Blanc, hanno partecipato tra gli altri il Ministro dell’interno, Marco Minniti, il presidente dell’Eni, Emma Marcegaglia, il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia e il Vice Direttore Generale del DIS – Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza – Paolo Ciocca.