L’ARAN ha pubblicato il sesto rapporto sul “Monitoraggio della contrattazione integrativa” e la “Rilevazione sintetica anno 2017”.
Il rapporto, scrive l’ARAN, presenta le risultanze del monitoraggio, per l’anno 2016, sull’applicazione dei contratti collettivi nazionali e sulla contrattazione collettiva integrativa – trasmesso annualmente al Dipartimento della funzione pubblica, al Ministero dell’economia e delle finanze nonché ai comitati di settore. Il report sintetico, anticipa il monitoraggio annuale e rileva, con riferimento all’anno 2017, alcune informazioni e tendenze generali.
Nel 2017, si legge nel documento, gli accordi sui premi hanno fatto registrare un balzo del 10,6%, nonostante i fondi per il salario accessorio siano ormai fermi da anni. La determinazione dei sindacati non sembra stata fiaccata dal lungo congelamento della contrattazione ‘madre’, quella di primo livello, che fa da cornice a tutto il resto. Un segnale che fa presagire l’arrivo di una stagione alquanto vivace, visto lo sblocco siglato per tutti i comparti, dalla P.a centrale alla scuola.
L’Aran, conta per il 2017 oltre 14 mila intese, più di mille al mese. Probabilmente al rialzo (quasi 1.400 patti in più rispetto all’anno prima) ha contributo la maggiore esperienza delle amministrazioni nell’invio online, obbligatorio dal 2015, dei contratti. Non solo, nel frattempo è entrato anche in vigore il Freedom of information act italiano, per cui i dati sulla spartizione dei budget per l’integrativo non possono essere più un segreto e devono essere pubblicati online.
Detto ciò l’aumento è talmente alto che dietro non può che esserci una corsa a dividersi le risorse disponibili. E, infatti, per lo più si tratta di contratti di tipo “economico”: il 46% si limita alla distribuzione del plus, tra premi, indennità e progressioni varie. Nel 48%, invece, spunta anche qualche criterio “normativo”, sempre relativo ai bonus, collegato magari a riorganizzazioni o modifiche dei turni (cosa che può accadere, ad esempio, se un’amministrazione decide di cambiare l’orario di apertura allo sportello). Si capisce come nel 2018, e ancor di più nel 2019, non potrà che esserci un’accelerazione, viste tutte le novità previste dalla contrattazione di primo livello.