L’esperienza dell’Austria a sostegno dei Comuni e nell’attività di ricerca sul pianeta famiglia può essere studiato ed esportato. Una piattaforma di buone pratiche delle imprese a favore della famiglia e un monitoraggio dei talenti dei bambini nella scuole d’infanzia sono due innovativi progetti elaborati in Austria, presentati la scorsa settimana dal presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, e dal ministro austriaco per la famiglia e i giovani, Sophie Karmasin. Il primo riguarda il coinvolgimento delle imprese nello sviluppo di modelli virtuosi di conciliabilità lavoro-famiglia: la piattaforma Unternehmen fur Familien (imprese per la famiglia) nata tre anni fa per raccogliere tutte le buone pratiche (asili aziendali, tempi flessibili, contributi), favorendo lo scambio di esperienze tra diversi enti e società. L’obiettivo è quello di sviluppare e diffondere misure a favore della famiglia in collaborazione con le regioni e soprattutto con il coinvolgimento diretto del mondo economico, secondo il motto motivare anziché regolamentare. “Le aziende coinvolte sono finora 400 con una diffusione costante – ha spiegato Karmasin”.
La seconda iniziativa a favore di giovani e famiglie riguarda il cosiddetto “Bildungskompass”, un sistema di monitoraggio dei talenti e delle competenze dei bambini dai 4 anni fino alla scuola dell’obbligo: un osservatorio per documentare risorse, potenziale e interessi del singolo bimbo durante il suo percorso educativo. “Vogliamo garantire una qualità uniforme nella pedagogia a livello nazionale, favorire il dialogo formativo tra pedagogisti, genitori e bambini nonché favorire lo sviluppo individuale del singolo”, ha sintetizzato Karmasin. Il progetto pilota parte ora in Austria per poi estendersi il prossimo anno ad altre regioni.
“Siamo molto interessati a queste proposte innovative”, ha detto Kompatscher. La piattaforma delle imprese con le buone pratiche per le famiglie “è un modello di approccio partecipativo, non una direttiva calata dall’alto ma la spinta a far incontrare le imprese e a fare rete per coniugare lavoro e esigenze familiare. La Giunta studierà questo modello per una sua applicazione anche in Alto Adige: la legge provinciale ci lascia lo spazio per adottare nuove misure da integrare alla già avviata certificazione audit famiglia e lavoro.” Analogo discorso vale per il progetto pilota del Bildungskompass, che la Provincia approfondirà “perchè offre l’occasione di ampliare e migliorare il processo di valutazione e di gestione degli spazi pedagogici per i bambini delle scuole dell’infanzia. Seguiremo, anche in contatto con l’Austria Superiore, lo sviluppo di questo strumento che guarda alle risorse del piccolo e non ai deficit. Vogliamo veicolare ancora meglio le competenze del bimbo e accompagnarlo nel suo percorso formativo”, ha concluso il presidente.
L’Alto Adige è sulla buona strada nell’impegno dell’economia a conciliare lavoro e famiglia, come ha confermato la visita del ministro Sophie Karmasin alla “Dr. Schar” di Postal. “Vogliamo rendere il territorio ancora più amico delle famiglie e in questo processo le aziende locale giocano un ruolo importante. Assieme possiamo riuscire a rafforzare la competitività del sito economico ma anche l’elevata qualità della vita”, ha detto l’assessore Deeg. Nella politica per la famiglia si guarda anche a modelli collaudati extraprovinciali, “come ad esempio il lavoro fatto in Austria a sostegno dei Comuni e nell’attività di ricerca sul pianeta famiglia”, ha aggiunto Deeg.
Il suo collega Achammer ha ricordato che “da molti anni l’Alto Adige nel settore dell’attività giovanile mantiene uno stretto contatto sia con il Ministero austriaco che con la specifica Conferenza regionale, nella quale la Provincia di Bolzano è rappresentata. Questo stretta collaborazione è preziosa per aggiornare costantemente il nostro lavoro con i bambini e i ragazzi.”