Il POLA adottato dal Comune di Milano si articola in diversi piani complementari.
La mappatura continua delle attività smartabili, al fine di individuare i dipendenti con mansioni idonee al lavoro da remoto, il cui numero è destinato a aumentare con la progressiva digitalizzazione delle procedure e dei processi di lavoro.
Il ripensamento degli spazi, non più intesi come fissi bensì dinamici, grazie a un’offerta capillare di sedi su tutto il territorio cittadino, opzionabili su prenotazione dal lavoratore. In quest’ottica fondamentale è l’accordo stipulato con Assolombarda per la messa a disposizione di sedi di lavoro private da destinare al Lavoro agile per i dipendenti dell’Amministrazione.
L’attività di formazione condotta su tutto il personale, sia per i profili manageriali sia per gli altri dipendenti. Per l’attuazione del POLA sarà fondamentale e toccherà le “soft skills” così come le altre competenze necessarie ad accompagnare l’evoluzione digitale. La nuova modalità lavorativa, infatti, non può prescindere dalla rilettura digitale dei processi interni all’Ente siano essi atti amministrativi, procedimenti contabili o di servizio.
Il percorso include una fondamentale attenzione per l’innovazione tecnologica, a cominciare dall’adozione di un più ampio piano di cyber-security, per proseguire con la graduale sostituzione dei computer fissi con postazioni mobili costituite da laptop e cellulari e l’adozione di programmi per il lavoro condiviso e da remoto come sistemi di videoconferenze, sistemi di archiviazione in “cloud”, messaggistica condivisa etc.
Un occhio particolare anche per la comunicazione interna, volta a favorire il senso di appartenenza del lavoratore anche in condizioni di lavoro da remoto.
I primi effetti dell’applicazione del Piano organizzativo del Lavoro agile saranno effettivi già dal prossimo mese di settembre.