Le mafie sono una grande questione nazionale, con una poliedrica e subdola capacità d’infiltrazione, che va ben oltre i confini delle regioni di provenienza. Questo è stato il focus del convegno “Contro le mafie: a che punto siamo”, organizzato presso la Scuola di Scienze giuridiche ed economico-sociali dell’Università degli Studi di Palermo. Nell’azione di contrasto alle mafie, una politica degna di questo nome deve “Costruire delle regole che impediscano alle mafie stesse di condizionare il sistema senza aspettare che sia la magistratura a farlo – ha detto il ministro Marco Minniti, intervenendo all’evento”.
In questa situazione anche l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), guidata da Raffaele Cantone, gioca un ruolo importante poiché è una delle infrastrutture fondamentali del nostro Paese e un elemento cruciale per la lotta alla corruzione. Ma quale situazione si prospetta oggi? Secondo il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone “la mafia di Corleone, quella che ha avuto come capi Liggio, Riina e Provenzano è una mafia sconfitta”.
L’azione di contrasto da parte dello Stato ha infatti registrato nel tempo “un bilancio eccezionale con la Commissione di cosa nostra che è interamente al 41 bis, molti capi della camorra in galera e l’elenco di quelli di ‘ndrangheta, diminuito drasticamente – ha detto il ministro dell’Interno”. Positivo è anche il bilancio relativo agli arresti e all’aggressione ai beni dei mafiosi, “se dovessi dire qual è oggi il punto cruciale – ha aggiunto il titolare del Viminale – direi che serve un incontro tra questa risposta dello Stato e un forte, radicato, credibile movimento popolare contro le mafie”.
Il rifiuto del voto di mafia, infatti, è una cosa fondamentale perché “in una democrazia in cui il voto è condizionato è una democrazia che ha un elemento di fragilità – ha concluso Minniti”.
Durante il convegno contro le mafie è stato siglato un protocollo tra l’Ateneo palermitano e l’Anac per creare professionalità che riguardino il settore dell’amministrazione dei beni confiscati e delle misure nuove di competenza dell’Autorità anticorruzione relative al commissariamento delle imprese. “Un’intesa fondamentale anche perché nella formazione degli amministratori è prevista la parte che riguarda i nostri commissariamenti – ha aggiunto il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone”.