“Anche l’Italia deve avere uno sviluppo rapido sull’intelligenza artificiale: rischiamo di essere in ritardo, ma non siamo drammaticamente in ritardo”. Così il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, illustrando in commissioni riunite Trasporti e Attività produttive della Camera la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce regole armonizzate sull’intelligenza artificiale e modifica alcuni atti legislativi dell’Unione. Ricordando che il business nel nostro Paese fa muovere 380 milioni, Colao ha sottolineato che “le nuove regole proposte, che bilanciano innovazione e tutele dei rischi, sono meritevoli e condivisibili, ma migliorabili sulle definizioni. Abbiamo richiesto migliore precisione, maggior chiarezza per gli investimenti, maggior potere per la Commissione. Inoltre, abbiamo chiesto che oneri e obblighi siano ben bilanciati”.
“Le nuove regole illustrate sono mirate a rendere i settori interessati più equilibrati, armonizzati e flessibili, a fronte di una situazione attuale frammentata – ha continuato il Ministro – In almeno metà delle aziende del mondo si usa l’intelligenza artificiale, queste trasformazioni sono profonde, occorre evitare atteggiamenti difensivi. Entro l’autunno prevediamo le prime sperimentazioni a vantaggio dei cittadini cui l’intelligenza artificiale, motore d’avanguardia, può dare molto in efficienza ed efficacia. Uno sviluppo quello della I.A. quindi che va a vantaggio di cittadini, imprese e istituzioni”, ha concluso.