L’economia circolare, l’uso efficiente delle risorse, la green economy, gli obiettivi Ue al 2030 e gli impegni assunti a Cop21 a Parigi rappresentano la chiave vincente per combattere i cambiamenti climatici per orientare il nostro sistema economico verso nuovi modelli di business più sostenibili. Questo il messaggio arrivato dal convegno annuale di Kyoto Club, svoltosi ieri a Roma presso il Senato della Repubblica.
“La scelta della sostenibilità ambientale, dell’economia circolare, della progressiva de-carbonizzazione del nostro sistema produttivo e dell’alimentazione degli usi civili, è stata assunta dall’Italia ed è ormai irreversibile, saldamente incardinata negli impegni europei e confermata con forza dall’accordo di Parigi sul clima”, ha affermato il Ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti. “C’è molto lavoro da fare per incentivare la green economy che già nel nostro Paese conta numeri, professionalità e investimenti importanti, come c’è molto da fare per rendere il nostro territorio e le nostre città sostenibili e resilienti ai cambiamenti climatici – ha sottolineato -. Il Governo intende raccogliere tutte queste sfide e sostenere le opportunità che si apriranno in tutti i campi. In quest’ottica stiamo lavorando al ‘Green Act’, la normativa quadro che sarà la cornice organica entro cui sviluppare l’Italia sostenibile, competitiva ed efficiente del futuro. ”
Come Kyoto Club continueremo a dare la nostra disponibilità al sostegno degli sforzi, istituzionali e non, perché i cambiamenti climatici possano, da un lato, essere mantenuti lontani da effetti catastrofici e, dall’altro, facilitare forme di sviluppo economico e qualità della vita sempre ambientalmente compatibili”, è il messaggio di Catia Bastioli, ceo Novamont e presidente Kyoto Club.
Gianluigi Angelantoni, presidente Gruppo Angelantoni e vicepresidente di Kyoto Club, ha osservato come “puntando sull’efficienza energetica il nostro Paese possa contribuire al raggiungimento di target vincolanti nel contesto europeo. Il nostro Paese ha tutte le carte in regola per vincere la sfida del clima – ha sottolineato – In Italia abbiamo 400mila aziende, compreso l’indotto, e oltre 3 milioni di occupati e siamo i primi al mondo nella diffusione di sistemi smartmetering, che rappresentano una componente essenziale per gestire e ridurre i fabbisogni energetici”. Per Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club, “solo grazie all’innovazione tecnologica e all’uso di tecnologie smart ed ecoefficienti è possibile avviare una politica energetica che sostenga gli impegni sul clima al 2030”. In particolare, secondo Francesco Ferrante, vicepresidente di Kyoto Club, serve “una nuova e diversa strategia energetica nazionale di cui per ora purtroppo non c’è traccia”.
“Un Paese come l’Italia ha tutto da guadagnare da un futuro energetico incentrato su innovazione, produzione da rinnovabili ed efficienza. Dopo l’Accordo di Parigi sul clima è arrivato il momento che il nostro Paese individui le scelte che possano aiutare imprese e cittadini a cogliere queste sfide”, ha rimarcato Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente.