Le città si confermano fulcro del presente, ma soprattutto del futuro, fra minacce terrificanti, degrado socio-ambientale e prodigiose innovazioni tecnologiche. Tant’è che mentre si acuiscono le contraddizioni fra centro e periferie, quartieri residenziali fortificati e ghetti violenti, ricchi e poveri, specialmente nelle megalopoli del pianeta, i più autorevoli centri di ricerca internazionali stanno lavorando per colonizzare i cieli urbani nell’intento dichiarato, autentico o simulato (si vedrà col tempo), di migliorare la qualità della vita dei cittadini. La dimensione smart riuscirà, dunque, a vanificare la realtà dark? Questo è il dilemma. Fatto sta che, cent’anni dopo il primo volo dei fratelli Wright, il cielo sopra le città si prepara a essere trafficato quanto le strade terrestri. Lo vedremo sempre più attraversato da droni per il trasporto merci, e successivamente anche per il trasporto di passeggeri. La NASA, ad esempio, sta lavorando concretamente in questa prospettiva con il progetto di mobilità aerea urbana (Urban Air Mobility, Uam).
“La tecnologia dei droni è ormai partita e non si fermerà. Dobbiamo immaginare i cieli sempre più affollati, anche per il trasporto di sangue e organi”, annuncia Luciano Castro, presidente di Roma Drone, la più grande manifestazione italiana sui droni. “Quelli che usiamo oggi – aggiunge – sono piccoli mezzi, ma dobbiamo immaginare un’evoluzione: i droni taxi saranno mezzi più grandi e pesanti, probabilmente simili agli elicotteri, che potrebbero essere a guida autonoma o pilotati da remoto”.
Secondo Jaiwon Shin, amministratore associato della Nasa per la ricerca aeronautica, “nuove tecnologie e nuovi modelli di business nati dalla rivoluzione digitale rendono possibile esplorare questo nuovo modo in cui persone e merci potranno spostarsi nelle città”. Tuttavia ci sono ancora molte ricerche e test da eseguire e regole da scrivere prima che un pacco ci venga consegnato da un drone. I ricercatori di quattro centri di ricerca della Nasa, in California, Ohio e Virginia, ad esempio, hanno identificato i tre punti chiave su cui concentrare ricerche e sperimentazioni: sicurezza, propulsione elettrica, sviluppo di piccoli aeroporti per i mezzi a decollo verticale. La Nasa sta già collaborando con l’Aviazione Federale degli Stati Uniti per gestire in sicurezza il volo delle future macchine. “Le regole da definire sono tante – fa notare Castro -Bisognerà stabilire a quale quota voleranno i futuri droni destinati alla mobilità urbana, come interagiranno con gli altri mezzi che volano sulle città, come gli elicotteri e, in caso di incidente, di chi sarà la responsabilità civile e penale, dal momento che non c’è pilota un pilota a bordo”.
Sulla propulsione, invece, la Nasa ha reso disponibili i dati tecnici relativi al suo velivolo sperimentale a propulsione elettrica, chiamato X-57 Maxwell. Questa tecnologia sarà cruciale per lo sviluppo della mobilità aerea urbana perché garantisce emissioni ridotte, nonché operazioni relativamente silenziose. Bisognerà infine progettare gli spazi dedicati a decollo e atterraggio delle future macchine volanti senza pilota, che dovrebbero nascere in più punti delle città per raggiungere velocemente i clienti.