L’84% si dichiara pronto alla nuova emergenza, per il 66% è pronta la propria Regione, per il 55% il Governo, per il 63% dei lavoratori l’azienda. Effetto Covid sul lavoro: più stress, più fatica, più complicato conciliare lavoro, famiglia e tempo libero, non per gli smart worker. Questi i risultati dell’instant report Censis-Eudaimon «Lavorare durante e dopo il Covid-19: perché è importante il welfare aziendale», realizzato dal Censis in collaborazione con Eudaimon con il contributo di Credem, Edison e Michelin.
O mascherina o multa sul lavoro: gli italiani dicono sì, d’accordo anche con l’obbligo della mascherina da indossare l’80% del totale (il dato sale all’86% tra le donne). Più favorevoli al Centro (85,6%) e al Sud (83,1%), meno al Nord-Ovest (78%) e al Nord-Est (71,6%). Tre su quattro lavoratori vogliono mascherine obbligatorie ovunque, anche in azienda, pena un’ammenda per i contravventori, più favorevoli i dirigenti (84,2%) e i laureati (80,7%). Ma non è più il lavoro di prima del Covid-19, a causa dell’emergenza sanitaria il lavoro è cambiato per sempre. Lo pensa la metà degli occupati (il 45,9%), in particolare i millennial (57,3%) e gli operai (52%), per il 44,3% sono aumentati la fatica e lo stress. L’autonomia negli impegni e negli orari di lavoro è rimasta la stessa (63,7%), mentre è peggiorata solo per il 18,2% e per il 25,3% degli occupati è più complicato conciliare lavoro, famiglia e tempo libero a fronte di un 54,6% che afferma che la conciliazione è rimasta complicata e solo per il 20,1% è migliorata.
Il 24,4% degli occupati ha sperimentato forme di lavoro da remoto, ed è giunto alla conclusione che è meglio lavorare da casa: il 34,8% tra i dirigenti, il 27,2% tra gli impiegati, l’11,3% tra gli operai.
La conciliazione di lavoro, vita familiare e tempo libero è migliorata per gli smart worker rispetto ai lavoratori costretti alla presenza fisica: il 41,6% dei primi contro solo il 13,1% dei secondi e per il 44% di chi lavora a distanza è migliorata la gestione dei figli: una percentuale che crolla al 15,1% tra chi non lavora da remoto. Rispetto al periodo pre-Covid, per il 24% degli smart worker è migliorato in generale il proprio lavoro, ma la pensa così solo il 7,6% di chi non lavora da remoto.
Lavorare insieme, nonostante le condizioni diversificate è la sfida che il Covid-19 ha lanciato alle aziende, far cooperare persone con situazioni di lavoro e di vita personale diverse, garantire servizi adeguati intercettando i bisogni e fornendo i servizi necessari a fronte di un 46,1% dei lavoratori (il 59,5% dei dirigenti, il 44,8% degli impiegati, il 45,7% degli operai) che comunque ritiene che l’emergenza sanitaria ha complicato la vita familiare e ha differenziato le condizioni di lavoro nelle aziende.
Fonte: Censis