Oggi è prevista l’approvazione dell’accordo che prevede l’importazione di una quota aggiuntiva di 35 mila tonnellate di olio tunisino in più all’anno e senza alcun dazio.
A Catania è prevista una protesta dei produttori italiani che temono l’arrivo di un prodotto a costi bassi, rispetto a quello dell’extra vergine made in Italy.
«È una scelta sbagliata che non aiuta i produttori tunisini, danneggia quelli italiani ed aumenta il rischio delle frodi a danno dei consumatori», sottolinea Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti, che da oggi intende mobilitarsi per in difesa dell’olio italiano coinvolgendo migliaia di agricoltori. Il primo sit in è previsto proprio in Sicilia, ossia la seconda regione produttrice di olio di oliva in Italia dopo la Puglia. I produttori italiani, del resto, contestano la crescita esponenziale delle importazioni di olio tunisino, alla luce dei 90 milioni di chili registrati nel 2015 (+ 481%).
«Il nuovo contingente agevolato – precisa la Coldiretti – andrebbe tra l’altro ad aggiungersi alle attuali 56.700 tonnellate a dazio zero già previste dall’accordo di associazione Ue-Tunisia, portando il totale degli arrivi agevolati annuale oltre quota 90mila tonnellate, praticamente tutto l’import in Italia dal Paese africano. Il rischio concreto in un anno importante per la ripresa dell’olivicoltura nazionale è – sostiene la Coldiretti – il moltiplicarsi di frodi, con gli oli di oliva importati che vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri, a danno dei produttori italiani e dei consumatori».