Cassazione: le distanze edilizie tutelano anche l’assetto urbanistico

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 10395 del 21 aprile 2025 (Sez. 2), ha ribadito che le norme dei regolamenti edilizi in materia di distanze tra costruzioni non servono soltanto a regolare i rapporti di vicinato, ma rispondono anche a esigenze di interesse generale, come la tutela dell’assetto urbanistico.

Il principio è stato affermato nell’ambito di una controversia tra privati, definita con rinvio alla Corte d’Appello di Roma. La Suprema Corte ha chiarito che, quando i regolamenti edilizi impongono distanze maggiori rispetto a quelle previste dal codice civile (art. 873 c.c.) o prescrivono un distacco minimo dal confine, tali disposizioni devono essere rispettate indipendentemente dal fatto che gli edifici si fronteggino.

In sostanza, ciò che conta è la distanza in sé, in quanto finalizzata a prevenire non solo inconvenienti tra confinanti, ma anche a garantire un ordinato sviluppo del territorio. La decisione si pone in continuità con precedenti orientamenti giurisprudenziali, come la sentenza n. 22054 del 2018.

Fonte: rassegna massime Corte di Cassazione