Nuove regole per i contratti a tempo nella P.A, con limiti alle proroghe e al ricorso. La ‘riforma’ è affidata alla trattativa tra i sindacati e l’Aran, l’Agenzia che rappresenta il Governo, ma si combina con il piano di stabilizzazione previsto dal decreto Madia e le novità in fatto di reclutamento, che arriveranno entro il prossimo mese. Intanto oggi si riapre il tavolo sulla contrattazione, per fare il punto sui temi trasversali alle varie anime del pubblico impiego. E il precariato è uno dei temi a largo spettro, così come la questione delle assenze. Sulla malattia però il cambiamento più rilevante, che scatterà il primo settembre, è il passaggio delle competenze sulle visite dalle Asl all’Inps.
E’ allo studio, dunque, una sorta di riforma dei contratti a tempo determinato nella P.A, per allineare le regole del settore pubblico a quelle del privato, dopo le novità del Jobs act. La proposta dell’esecutivo mira a fissare tetti al numero dei contratti a termine in una data amministrazione, prevedendo dei limiti anche nella durata e nelle proroghe. Si tratta in pratica di una stretta al precariato ‘selvaggio’. Il tema sarà affrontato anche nel tavolo sui rinnovi contrattuali tra Aran e sindacati, convocato per lunedì.
L’atto di indirizzo per i innovi contrattuali firmato dalla ministra Marianna Madia già indica dei capisaldi, come l’individuazione di limiti quantitativi di utilizzo del contratto a tempo determinato, rispettando in ogni caso la quota massima del 20% prevista dal Jobs act. Dovranno essere stabilite delle situazione precise per le deroghe al vincolo dei 36 mesi come durata limite. Lo stesso vale per le pause tra un contratto e l’altro, e non si potrà più rinviare senza fine.
Oggi, il tavolo sui rinnovi si occuperà anche del riordino delle regole sui fondi per il salario accessorio, di sanzioni disciplinari e del pacchetto che va dalle assenze ai permessi. Intanto già dal primo settembre, venerdì prossimo, l’Istituto di previdenza vigilerà sulle malattie sia dei privati che dei dipendenti pubblici, per cui finora sono invece state attive le Asl. Nasce così il Polo unico della medicina fiscale, sotto l’ombrello dell’Inps che in settimana, mercoledì, presenterà il nuovo sistema.