Nell’ultimo quadrimestre 2017 sono calati del 13% i certificati di malattia nel pubblico impiego e del 10,6% i giorni passati a casa dai dipendenti pubblici rispetto allo stesso periodo del 2016. L’Inps ha effettuato tra settembre e dicembre 2017 144.000 visite fiscali ai dipendenti pubblici, registrando nello stesso periodo un calo dei certificati di malattia del 13,6%. I dati sono stati forniti dal presidente Inps Tito Boeri nel corso di una conferenza stampa. Presentando i primi numeri del polo unico sulle visite fiscali Boeri ha precisato che la riduzione dei giorni di malattia è stata del 10,6% a fronte del -3,3% che si è registrato nel settore privato. Secondo il presidente dell’Inps si tratta di dati “incoraggianti”.
Il Polo unico delle visite fiscali che ha dato all’Inps la competenza esclusiva a gestire le visite mediche di controllo anche per l’82% dei lavoratori pubblici “tutela i lavoratori e scoraggia i comportamenti opportunistici”, ha commentato Boeri: “Ha avuto effetti importanti sui comportamenti – ha detto – nel pubblico si sono ridotti del 13,1% i certificati e del 10,6% i giorni di malattia”. Gli effetti “si sono concentrati sui certificati di breve durata. E’ qui che si concentrano le forme di opportunismo”. Solo il fatto di aver dato all’Inps la gestione dei controlli quindi – ha aggiunto – ha avuto un effetto “deterrente” sui comportamenti scorretti.
A livello territoriale il numero dei certificati presentati dai lavoratori pubblici è sceso del 10% al Nord e del 14% al Centro. Il calo maggiore è avvenuto al Sud con il 16% rispetto al -4,6% del privato. Il deciso calo dei giorni di malattia del 10,6% invece è da imputare a una riduzione dei certificati di breve durata. In termini relativi, infatti, la percentuale di lavoratori con almeno un giorno di malattia sul totale dei lavoratori passa, nel settore pubblico, dal 33% del 2016 al 29% del 2017 con una flessione di 4 punti percentuali mentre il numero dei lavoratori con almeno un giorno di malattia scende nel 2017 dell’11% nel pubblico e del 2% nel privato.
Per quel che riguarda il tasso di idoneità il Polo unico delll’Inps ha registrato come ogni 100 visite effettuate nel pubblico il 38% risulti con esito di idoneità contro il 34% nel privato. Quanto al tasso di riduzione della prognosi il monitoraggio Inps certifica un livello basso sia per i lavoratori pubblici (2%) che per quelli privati (4%).
Tornando alla flessione nel numero medio dei certificati dei lavoratori pubblici l’Inps ha registrato come da 7 certificati ogni 10 lavoratori nell’ultimo quadrimestre del 2016 si sia passati a 6 certificati ogni 10 nel 2017 mentre i privati hanno confermato il dato di 4 certificati ogni 10 lavoratori. Le giornate media di malattie infine sono rimaste inalterate nel pubblico, circa 10 giorni di media, con poca differenza dal privato.
Nel settore pubblico la maggior parte delle visite, infine, sono effettuate su richiesta dei datori di lavoro, solo il 10% sono disposte d’ufficio e il tasso di idoneità è molto diverso: 40 ogni 100 visite richieste dal datore di lavoro contro 17 ogni 100 disposte d’ufficio. Un fenomeno, annota ancora l’Inps, che non si verifica per il settore privato per il quale il tasso di idoneità è molto simile nei due casi (35 quelle d’ufficio e 32 per quelle datoriali).