In audizione al Senato, presso le Commissioni Affari costituzionali e Istruzione, il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha illustrato le novità del decreto Pnrr 2 che consentiranno di raggiungere la milestone del 30 giugno 2022 relativa alla riforma del lavoro pubblico. “Questa è la sintesi lunga e complessa di passaggi di riforma molto importanti, concordati in sede tecnica con la Commissione Ue, che attraverso queste disposizioni ritiene raggiunta la Milestone M1C1-56” ha dichiarato il ministro. “Sono certo e confido che l’esame parlamentare aiuterà a migliorare gli interventi, pur senza stravolgerne il contenuto, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi del Pnrr, nell’interesse del Paese”.
Rivoluzione in corso
“È la prima volta, dal primo ciclo del “Semestre europeo” nel 2011, che l’esigenza di riformare la pubblica amministrazione e la capacità amministrativa delle istituzioni italiane non è inserita, né direttamente né indirettamente, nell’elenco della parte dispositiva delle Country Specific Recommendations della Commissione Ue. Semplicemente perché la rivoluzione è in corso. Basta continuare a realizzare il Pnrr, come abbiamo fatto finora, riformando i concorsi e i meccanismi di accesso, i sistemi di valutazione, la performance, le carriere, con lo scopo generale di rafforzare la capacità amministrativa in via strutturale. Di questo disegno, di questa riconquistata credibilità dell’azione del Governo in Europa, il decreto in esame è un passaggio essenziale, nonché un momento fondante”.
Rispettati tempi e contenuti
“Il Pnrr – ha ricordato il ministro – è un contratto con l’Europa, soldi in cambio di riforme, e siamo obbligati a rispettarlo. Il suo meccanismo sta dando prova di efficienza, stiamo mantenendo gli impegni sui tempi e sui contenuti”. Centrando milestone e target di giugno, l’Italia riceverà la seconda rata di fondi europei, dopo l’anticipo di 25 miliardi ottenuto ad agosto 2021 e la prima rata da 24,1 miliardi erogata lo scorso aprile.
Nuovi profili professionali, in arrivo linee di indirizzo
All’articolo 1, il decreto Pnrr 2 prevede che con i decreti Pa e Mef, già previsti per la definizione dei fabbisogni di personale delle amministrazioni, siano elaborate anche linee di indirizzo per la definizione dei nuovi profili professionali, che saranno individuati in coerenza con le previsioni della contrattazione collettiva per attualizzare l’insieme di conoscenze, competenze, capacità e attitudini del personale da assumere, nella prospettiva della transizione digitale ed ecologica.
Portale InPA obbligatorio da novembre
Il decreto interviene anche sul portale del reclutamento, prevedendo – ha ricordato il ministro – che “inPA sarà operativo dal 1° luglio 2022 per le amministrazioni pubbliche centrali e diventerà obbligatorio per tutte le procedure di assunzione, a tempo indeterminato e determinato, dal 1° novembre 2022. Con appositi protocolli adottati entro il 31 ottobre 2022 – ha spiegato il ministro – d’intesa tra il Dipartimento della Funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri e ciascuna amministrazione, saranno definite le informazioni necessarie per l’iscrizione al portale, le modalità di accesso e di utilizzo dello stesso da parte delle amministrazioni e quelle per la pubblicazione dei bandi di concorso. Entro la stessa data, previa intesa in Conferenza Unificata, sarà disciplinato l’utilizzo del portale da parte di Regioni ed enti locali per le rispettive selezioni di personale”.
Comandi e distacchi limitati all’essenziale
All’articolo 6 si prevede, per un migliore incrocio della domanda e dell’offerta di lavoro, che le amministrazioni pubbliche che avviano procedure di mobilità pubblichino il relativo avviso esclusivamente attraverso il portale inPA, sul quale i candidati interessati provvederanno a inserire la propria domanda. Tale nuova modalità, oltre che aumentare la trasparenza delle procedure, ne prevede l’integrale digitalizzazione. “La pratica dei comandi e dei distacchi sarà molto, molto limitata”, ha spiegato Brunetta. “Sarà limitata all’essenziale”.
Codice comportamento aggiornato anche su uso dei social
Poiché la riforma del pubblico impiego richiede “un aggiornamento del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, oggi disciplinato dal Dpr 62 del 2013, entro il 31 dicembre 2022 si dovrà prevedere una sezione del Codice dedicata all’utilizzo dei social network da parte dei dipendenti per tutelare l’immagine della pubblica amministrazione e di disciplinarne l’utilizzo”. Sarà poi previsto lo svolgimento “di un ciclo formativo la cui durata e intensità saranno proporzionate al grado di responsabilità, sui temi dell’etica pubblica e sul comportamento etico nelle pubbliche amministrazioni”.
Smart working, la modalità ibrida funziona
Il ministro, al termine dell’intervento, ha risposto a una domanda sullo smart working nella Pubblica amministrazione e ha chiarito che la modalità ibrida, “in parte in presenza e in parte in remoto, funziona”. “Continuo a considerare quella esperienza assolutamente importante, non indulgo in distinzioni ideologiche. Dico solo che l’assetto che si è stabilizzato oggi che è il lavoro ibrido, assicurando grande flessibilità e responsabilizzando le pubbliche amministrazioni, sta dando ottimi risultati, anche in ragione della sicurezza rispetto alla pandemia e della tutela dei lavoratori fragili”. “Stiamo lavorando anche con l’Istat – ha aggiunto – per avere statistiche su efficienza e produttività. Nessuno ha la verità in tasca: ci sono funzioni che hanno registrato incrementi di efficienza, altre no. I pregiudizi ideologici su questo tema vanno abbandonati. Si tratta di studiare benissimo il fenomeno”.
Fonte: Ministro per la Pa