E’ Bolzano la città italiana in cui la qualità della vita è più elevata, secondo l’indagine realizzata da Italia Oggi in collaborazione con l’università La Sapienza di Roma. Dopo il capoluogo dell’Alto Adige ci sono Trento e Belluno. Roma si piazza all’85esima posizione della classifica, perdendone 18 rispetto al 2017. Al 55esimo posto Milano, che scala due gradini. Napoli (108) e Palermo (106) risultano stabili rispetto all’anno scorso.
La provincia, con i suoi ritmi più lenti e garbati, con la maggiore cura del territorio e la buona amministrazione, è di nuovo in testa – come lo scorso anno del resto – in base ai dati raccolti nella ventesima edizione dell’indagine sulla qualità della vita nelle città italiane realizzata da Italia Oggi in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma. La ricerca fotografa modelli virtuosi, criticità e cambiamenti in atto nelle province e nelle principali aree del Paese. Sono nove le ‘griglie’ dell’analisi: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita.
Piccolo è meglio – Il 2018 è l’anno delle conferme, sia di alcune performance sia di alcune tendenze emerse nelle precedenti indagini: dallo sfumare del contrasto Nord-Sud in termini di buona qualità di vita legata al benessere economico, all’acuirsi del divario fra piccoli centri (in cui si vive meglio) e grandi centri urbani, in cui la vita è invece sempre un po’ più difficoltosa. Fenomeno testimoniato, fra l’altro, proprio dal brusco scivolone della Capitale, scesa dal 67esimo all’85esimo posto della classifica. Elevato il calo anche a Bari (dal 96esimo al 103esimo posto) e a Firenze (dal 37esimo al 54esimo).
Cresce la qualità di vita nei capoluoghi – Tendenzialmente, comunque, nei capoluoghi di regione la qualità della vita cresce, salvo che in sette città. Oltre che a Bari e a Firenze, a Catanzaro (dal 92esimo al 95esimo posto), a L’Aquila (dal 68esimo al 72esimo), a Potenza, che ha perso 20 posizioni (ora è 64esima), arretramento simile a Venezia (al 62esimo dal 41esimo posto). Torino ha perso una posizione, ed è 78esima.
Italia meglio rispetto al passato – Come si vive in Italia? Nell’insieme, un po’ meglio: nel 2018 sono infatti 59 su 110 le province in cui la qualità della vita è risultata buona o accettabile, rispetto alle 56 del 2016 e del 2017: si tratta del migliore dato registrato negli ultimi cinque anni. Stabile la situazione del Nord-Ovest e del Mezzogiorno, in netto miglioramento quella del Nord-Est e del Centro (Roma a parte). Le migliori performance sono delle piccole città: ottime le posizioni di Siena, Pordenone, Parma, Aosta, Sondrio, Treviso e Cuneo. Treviso, in particolare, risulta la provincia più sicura d’Italia. Trento, Bolzano e Bologna le realtà più positive per affari e lavoro. Parma, Siena, Trento e Piacenza quelle con la migliore offerta finanziaria e scolastica; Isernia, Pisa, Ancona, Siena e Milano quelle con il più efficiente “sistema salute”. Maglia nera alla calabrese Vibo Valentia, in coda alla classifica in compagnia di Catania, Napoli, Siracusa e Palermo: cinque province ricche di bellezze architettoniche e naturali che tuttavia non riescono a fare il salto di qualità.
La ricerca fotografa modelli virtuosi, criticità e cambiamenti in atto nelle province e nelle principali aree del Paese. Sono nove le “griglie” che hanno guidato l’analisi del territorio: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita, con 21 sottodimensioni e 84 indicatori di base.