“La politica di coesione rischia di essere frammentata e centralizzata. La proposta di tagliare del 10% o anche di più i fondi di coesione ridimensiona l’unica politica Ue che porta un vero valore aggiunto europeo alle regioni e alle città”. Queste le parole del presidente del Comitato europeo delle Regioni (CdR), Karl-Heinz Lambertz, che si dice preoccupato dallo scenario descritto dalla Commissione Ue nella sua proposta per il prossimo bilancio dell’Unione, 2021-2027.
Un scenario di questo genere “rischia seriamente d’indebolire la coesione dell’Europa per il prossimo decennio”, attacca Lambertz in una nota. Riguardo alla politica agricola comune (Cap), il presidente del CdR sottolinea che “il pilastro dello sviluppo rurale potrebbe essere tagliato di circa il 15%, e questo non permetterebbe alle regioni europee di raggiungere risultati su innovazione, inclusione e protezione dell’ambiente nelle aree rurali durante il prossimo decennio”. La proposta di “aumento del bilancio Ue va nella giusta direzione, ma non è abbastanza”, aggiunge Lambertz, che definisce “molto modesta” la crescita dall’1% all’1,11% del Rnl Ue proposta dall’esecutivo.
“Valutiamo positivamente l’attenzione della Commissione europea verso l’integrazione dei migranti nella proposta per il nuovo quadro di bilancio. Rimangono invece forti le nostre preoccupazioni rispetto al futuro della politica di coesione e alla prospettiva di una riduzione delle risorse a favore dei territori”. Così in una nota la governatrice dell’Umbria e presidente del gruppo socialista al Comitato europeo delle regioni, Catiuscia Marini, commenta la proposta della Commissione europea sul prossimo bilancio dell’Unione, 2021-2027.
“Sarebbe paradossale allontanare l’azione dell’Unione europea nelle città e regioni europee nel momento in cui la visibilità dell’Europa è fondamentale per combattere l’avanzata dei populismi euroscettici”, aggiunge Marini.