Sono in molti a pensare che sia l’inizio di una rivoluzione nel modo di spostarsi nei centri urbani: la nuova frontiera della bici condivisa in città si chiama “a flusso libero”. Di cosa si tratta? Semplice: di biciclette che si trovano per strada e che possono essere usate e poi lasciate dove si vuole. Si definisce ‘station-less’ e arriva da Pechino. E’ il nuovo bike-sharing in arrivo a Milano che non ha bisogno di apposite rastrelliere e sistemi di sicurezza vari. Qualche giorno fa in città c’è stata la posa ufficiale delle prime biciclette che si potranno prelevare con un’app e parcheggiare ai bordi della strada. Saranno in tutto 12mila le bici a disposizione dei cittadini entro la fine dell’anno e due gli operatori a gestire il servizio, Mobike e Ofo.
Il Comune ha diviso il servizio in 3 lotti da 4mila bici ciascuno: Mobike avrà una flotta di 8mila mezzi (due i lotti aggiudicati) e Ofo una flotta di 4mila (1 lotto). “Le biciclette potranno essere parcheggiate lungo i bordi delle strade laddove non ci sia sosta riservata o divieto e in tutte le aree di sosta per velocipedi presenti in città: oltre 670 postazioni per un totale di 8.300 posti (in stalli o rastrelliere) diffusi sul territorio”, spiega il Comune di Milano.
Circa mille posti in più sono già stati programmati dall’Amministrazione e saranno realizzati entro la fine di quest’anno. Oltre 400 posti saranno poi dedicati esclusivamente alle bici in condivisione a flusso libero e saranno localizzati in tutta la città: da Corvetto a Certosa, da Garibaldi a Bisceglie, da Loreto a Crescenzago, da Cinque Giornate a Maciachini.
“L’utilizzo condiviso della bicicletta negli spostamenti in città, sia in modo esclusivo sia abbinato al trasporto pubblico, contribuirà a diminuire ancora quel 30% dei milanesi e il 58% di chi viene da fuori città che utilizzano abitualmente l’auto privata, aiutando la città ad essere meno congestionata e ad avere un’aria più pulita”, è l’obiettivo dell’amministrazione.