Dal disastro alla rinascita: questo il percorso coraggioso imboccato dalla città indiana di Bhopal. Chi può dimenticare la tragedia avvenuta il 3 dicembre 1984 a causa della fuoriuscita di 40 tonnellate di isocianato di metile (MIC), dallo stabilimento della Union Carbide India Limited (UCIL), specializzata nella produzione di fitofarmaci. La nube tossica uccise in poco tempo 2.259 persone e ne avvelenò decine di migliaia. Oggi, Bhopal ha voltato completamente pagina e si pone come esperienza d’avanguardia nella trasformazione “intelligente” della dimensione urbana. La formula magica di questo miracolo si chiama urban cloud. A guidare saldamente il processo la Bhopal Smart City Development Corporation Ltd. (BSCDCL) che, in collaborazione con Hewlett Packard Enterprise, ha annunciato la creazione di un centro di comando e controllo integrato basato proprio su cloud. “Uno dei vantaggi derivanti dalla creazione di un centro di comando unificato riguarda sicuramente la significativa riduzione dei costi rispetto all’implementazione di singoli centri di comando per ciascuna città. Infatti, la nostra soluzione tecnologica ha la capacità di integrare una moltitudine di applicazioni e sensori collegati ai servizi pubblici delle città dello stato del Madhya Pradesh”, ha dichiarato Som Satsangi, MD di HPE India. Non a caso, oltre a Bhopal, altre città indiane si stanno accodando come Gwalior, Jabalpur, Indore, Ujjain, Satna e Sagar, tutte all’insegna dello urban cloud, in cui l’iperconnettività la fa da padrone e la raccolta, la gestione e l’analisi dei datisono ormai un must. In altre parole, in questa nuova era contraddistinta dal machine learning, l’intelligenza artificiale e l’edge computing, l’insediamento urbano torna a essere specchio della centralità dell’uomo, homo tecnologicus per l’esattezza. Oltreuomo l’ha definito qualcuno un secolo e mezzo fa. Il problema – la scommessa, per meglio dire – consiste nel capire se sarà un soggetto oggettivato, disumanizzato e prigioniero di un ambiente dominato dalle macchine, oppure un essere migliorato e potenziato nelle sue facoltà cognitive e operative in armonia con un contesto “dolce” e sostenibile.