E’ appena stato avviato il processo di sperimentazione del 5G in Italia, che interessa cinque città: la Città metropolitana di Milano, Prato, L’Aquila, Bari e Matera. L’obiettivo finale è quello di dotare di tecnologia per reti mobili di ultima generazione tutte le città italiane. Il 5G è una piattaforma che apre nuove opportunità di sviluppo, una tecnologia abilitante per servizi innovativi che potranno cambiare profondamente il modo di vivere e di spostarsi dei cittadini, come pure la produttività da parte delle imprese. Una tecnologia in discontinuità con il passato, sia per quanto riguarda la velocità, sia per le potenzialità sul fronte dei servizi. Con l’Action Plan per il 5G, la Commissione europea invita gli Stati membri ad individuare entro il 2018 almeno una città in cui avviare la sperimentazione.
“Vogliamo essere nel gruppo di testa, l’Italia accetta la sfida europea ed anzi rilancia – ha detto il sottosegretario allo sviluppo economico, Antonello Giacomelli – in queste 5 città italiane mettiamo a disposizione le frequenze e chiediamo agli operatori interessati e a quanti vogliono scommettere con noi sul futuro, di presentare i loro progetti. Il pubblico fa per intero la sua parte e chiediamo ai protagonisti del mercato di fare la loro creando business ed opportunità che concorrano a far crescere l’Italia”. Il bando, pubblicato sul sito del Ministero dello Sviluppo economico, ha come finalità quella di sperimentare la rete 5G da un punto di vista infrastrutturale (vengono infatti richiesti progetti che poi saranno valutati) e si rivolge agli operatori Tlc, nonché alle università, agli enti e centri di ricerca, start-up e agli enti pubblici. I lotti di gara per i quali presentare i progetti sono tre: il primo riguarda la Città metropolitana di Milano, il secondo la Città di Prato e de L’Aquila, il terzo la Città metropolitana di Bari e la Città di Matera. Le aree coinvolte sono state selezionate in base a criteri relativi alla distribuzione geografica, alla capillarità di connettività ultraveloce, alla disponibilità di frequenze nella banda 3,7-3,8 e all’appartenenza ai corridoi europei. In aggiunta alle realtà selezionate con questi criteri, sono state poi individuate anche L’Aquila e Matera: la città abruzzese per la ricostruzione post sisma, la seconda in quanto Capitale della Cultura europea 2019, su cui stanno insistendo molti progetti digitali.
“I territori individuati diventeranno luoghi per la sperimentazione di servizi innovativi. L’infrastruttura è la condizione abilitante, ma la vera sfida è anche quella di candidare l’Italia ad essere punto di riferimento per la realizzazione di prodotti e servizi che sfruttino la tecnologia 5G – ha concluso Giacomelli -. Questo, insieme al parallelo sul lavoro sul piano banda ultralarga, consentirà a tutti i territori di avere a disposizione la fibra, ci metterà nelle condizioni di replicare in tutto il Paese quanto sperimenteremo in questa prima fase, perché riteniamo che la sfida digitale sarà vinta se tutti i cittadini e le nostre imprese potranno beneficiare di rete e servizi innovativi”.