Un attacco hacker alle auto senza pilota del futuro, connesse a Internet, potrebbe paralizzare un’intera città con effetti conseguenti. Una simulazione appena realizzata a New York ha infatti dimostrato come, anche un’offensiva su piccola scala, con soltanto su un 10% dei veicoli, manderebbe in blocco il traffico. La ricerca, condotta dall’Istituto statunitense di Tecnologia della Georgia, sarà presentata in questi giorni al Convegno della Società di Fisica, a Boston. I ricercatori guidati da Skanda Vivek hanno usato un approccio matematico basato su analisi statistiche per valutare i possibili scenari in una grande metropoli come la Grande Mela, ma sono anche andati oltre poichè lo studio ha consentito di sviluppare una strategia di contenimento dei rischi.
Sulle strade e autostrade italiane la sperimentazione di veicoli a guida automatica è partita con la firma del Decreto ministeriale previsto per l’attuazione dell’articolo 1, comma 72, della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Legge di Bilancio 2018), che ha autorizzato la prova delle soluzioni tecnologiche per adeguare la rete infrastrutturale del Belpaese ai nuovi servizi “intelligenti”.
Il decreto Smart Road è nato per realizzare un miglioramento della rete stradale nazionale attraverso una sua graduale trasformazione digitale, con l’obiettivo di renderla idonea a dialogare con i veicoli connessi di nuova generazione, anche nell’ottica di rendere possibile l’utilizzo dei più avanzati livelli di assistenza automatica alla guida, nonché per migliorare e snellire il traffico e ridurre l’incidentalità stradale. In tal senso sono previsti gli interventi necessari per la comunicazione dei dati ad elevato bit-rate (ad esempio fibra), la copertura di tutta l’infrastruttura stradale con servizi di connessione di routing verso la rete di comunicazione dati, la presenza di un sistema di hot-spot wifi per la connettività dei device dei cittadini, dislocati almeno in tutte le aree di servizio e di parcheggio, un sistema per rilevare il traffico e le condizioni meteo e fornire previsioni a medio-breve termine e una stima/previsione per i periodi di tempo successivi. Sulla base dei dati raccolti, poi, il sistema offrirà contenuti per servizi avanzati di informazione sul viaggio agli utenti, permettendo eventuali azioni di re-routing.
Gli interventi saranno realizzati in un primo tempo (entro il 2025) sulle infrastrutture appartenenti alla rete Ten-T (Trans european network – Transport) e, comunque, su tutta la rete autostradale. Entro il 2030, poi, saranno attivati ulteriori servizi di deviazione dei flussi, in caso di incidenti-ostruzioni gravi; di intervento sulle velocità medie, per evitare o risolvere congestioni; di suggerimento di traiettorie e corsie; di gestione dinamica degli accessi, nonché di gestione dei parcheggi e del rifornimento (in particolare della ricarica elettrica). I costi degli interventi saranno a carico del concessionario o del gestore delle diverse infrastrutture.