Rush finale per la firma del nuovo contratto degli Statali, dopo dieci anni di blocco. I sindacati e l’Aran sono ormai alle prese con un tavolo ‘permanente’. Si punta a chiudere venerdì. Ma i nodi da sciogliere restano, con le sigle del pubblico impiego che rivendicano un ruolo maggiore nelle politiche sull’orario di lavoro. Il capitolo più caldo riguarda però la busta paga. In ballo ci sono aumenti mensili medi da circa 85 euro, un extra da 20 euro per i redditi più bassi l’una tantum degli arretrati i che sfiora già i 550 euro. La prima tranche potrebbe essere caricata con gli stipendi di febbraio, ma è probabile che occorra aspettare marzo.
Gli statali in eccedenza, ovvero gli esuberi, di un’amministrazione centrale potranno essere impiegati da un’altra amministrazione non solo a livello regionale ma addirittura nazionale. Si tratta di nuovi criteri per la mobilità dei dipendenti pubblici, contenuti nella bozza presentata ieri dall’Aran ai sindacati, all’avvio del rush finale per il rinnovo del contratto delle Funzioni centrali. Infatti l’amministrazione di appartenenza è tenuta a comunicare, allo scopo di facilitare il passaggio diretto del personale in eccedenza ad altre amministrazioni, anche a tutte la amministrazioni in ambito nazionale in aggiunta a quelle regionali già previste.
Premi e indennità – Oltre la metà della parte variabile del salario accessorio degli statali, ovvero del fondo risorse decentrate, sarà destinato a premi e indennità. In particolare tali risorse dovrebbero essere finalizzate a premi correlati alla performance organizzativa e a quella individuale oltre che a indennità relative alle condizioni di lavoro: “A obiettive situazioni di disagio, rischio e responsabilità, al lavoro in turno, a particolari o gravose articolazioni dell’orario di lavoro e alla reperibilità”. Inoltre, saranno destinate anche a nuove progressioni economiche, ovvero scatti di stipendio su comprovate competenze professionali.
Aumenti– Un ulteriore aumento in busta paga di 20 euro lordi al mese per gli statali con redditi bassi che già percepiscono il bonus da 80 euro. E’ la cifra media ipotizzata, secondo quanto si apprende, per “l’elemento perequativo” contenuto nella bozza del ccnl Funzioni centrali in discussione all’Aran tra governo e sindacati.
Contrattazione integrativa – Polizze sanitarie integrative al Ssn sono previste per gli statali nell’ambito del welfare aziendale tra le opzioni che le pubbliche amministrazioni potranno scegliere in sede di contrattazione integrativa. Tra le misure, anche iniziative di sostegno al reddito della famiglia (sussidi e rimborsi) per i nuclei con redditi più bassi, supporto all’istruzione e promozione del merito dei figli, come ad esempio acquisto dei libri di testo, rette per l’asilo e l’università e contributi a favore di attività culturali, ricreative e sociali. Un’attenzione particolare viene prestata a favore dei dipendenti che hanno difficoltà ad accedere ai canali ordinari del credito bancario o che si trovino nella necessità di affrontare spese non differibili.
Da rimprovero a sospensione, si apre a sanzione patteggiata – Una sorta di clausola anti-ricorsi per gestire attraverso procedure di conciliazione le condotte da sanzionare, secondo il codice disciplinare del pubblico impiego. I tecnici parlano di «determinazione concordata della sanzione», che ovviamente esclude la funzione più grave, quella del licenziamento.