“Il turismo importa persone e risulta particolarmente colpito dalla pandemia, che ostacola viaggi e spostamenti – ha esordito con queste parole Andrea Gnassi, Sindaco di Rimini, nella tavola rotonda che ha aperto la sessione odierna della XXXVII Assemblea nazionale Anci – I Comuni stanno mettendo in campo, come possono, aiuti alle imprese del settore penalizzate, ma occorre il supporto indispensabile del Governo – ha poi aggiunto – Il nostro paese deve decidere una volta per tutte quali settori strategici bisogna promuovere. Deve decidere, in altre parole, se la cultura e il turismo siano un’industria strategica o un’industria della retorica. E agire di conseguenza, altrimenti saremo sempre superati dai concorrenti esteri”.
Gli ha risposto sulla stessa lunghezza d’onda, Vittorio Sgarbi, Sindaco di Sutri, con una proposta suggestiva: una biennale dei piccoli Comuni sponsorizzata dall’Anci. Riferendosi poi al concorso per la “Capitale italiana della cultura”, Sgarbi ha detto: “Non ha senso una gara fra città senza distinzioni che metta sullo stesso piano grandi e piccoli centri. Bisogna invece mettere insieme aree omogenee”. Il Sindaco di Sutri si è infine scagliato contro le misure dei Dpcm, a suo dire liberticide, che chiudono i musei, chiedendo ai Sindaci di lanciare un appello per cambiare queste disposizioni, in quanto i musei e le mostre vanno equiparati ai servizi essenziali.
Appoggiando la proposta di Sgarbi sulla Biennale dei piccoli Comuni, Dario Nardella ha ribadito la necessità di una maggiore collaborazione fra città nella gestione delle iniziative culturali e ha anche convenuto sul fatto che i musei hanno standard di sicurezza rigorosi. Il suo intervento si è però incentrato soprattutto sul ruolo della digitalizzazione come grande opportunità di sviluppo scaturita paradossalmente dalla pandemia. “La rete è entrata in tutte le case e viene usata dalla famiglie – ha ricordato- Ciò significa che l’innovazione tecnologica digitale può cambiare le città e la vita dei cittadini, anche se vi sono delle controindicazioni: il digital divide, ad esempio, e la carenza di competenze digitali nella popolazione. Non devono esserci esclusi ed emarginati nell’uso degli strumenti digitali, altrimenti cresceranno le disuguaglianze. Occorrono pure – ha concluso – massicci investimenti per l’infrastrutturazione tecnologica per non lasciar fuori dalla connettività aree interne e piccoli Comuni”.
“L’emergenza Covid pone una sfida per avviare un modello di sviluppo nuovo non più centrato sulle grandi città, ma focalizzato sui piccoli centri e sulle aree periferiche interessate da un crescente spopolamento”. Questa la riflessione consegnata al dibattito da Matteo Ricci, sindaco di Pesaro. “La pandemia ci ha fatto riscoprire un nuovo valore dello spazio terrestre offrendo l’opportunità per riequilibrare il modello finora seguito”. Ma secondo Ricci per raggiungere l’obiettivo servono due cose: “accompagnare con investimenti infrastrutturali le politiche verso le aree periferiche, abbandonando un dibattito nostalgico e senza sostanza”; e “puntare senza tentennamenti sulla tecnologia 5G, su cui c’è molta disinformazione, stavolta in una partita fondamentale non può vincere il partito del no”, ha concluso.
“I sindaci sono in prima file e spesso rappresentano la valvola di sfogo dei cittadini. A Potenza, su 70mila abitanti un terzo risiede in zone rurali e nelle contrade che non hanno connessione stabile. Così il sindaco di Potenza Mario Guarente che ha partecipato al dibattito mattutino, fresco di nomina di responsabile Anci per le Politiche del lavoro e Formazione professionale. “Queste persone non sono in grado di lavorare o studiare da casa. In una realtà come il Mezzogiorno, che sconta la mancanza del lavoro, bisogna inventarsi qualcosa e a questo proposito, abbiamo lanciato una piccola iniziativa, che ha dato buoni risultati: lo sgravio fiscale alle nuove attività aperte nel centro storico. Il risultato è stato l’apertura di 27 nuove attività fino ad oggi”.
Coniugare sostenibilità, agricoltura e tecnologia nei Comuni, non solo è possibile ma è una realtà già in atto. E’ quanto ha evidenziato il sindaco di Chiuduno e vice presidente di Anci, Stefano Locatelli che ha posto l’attenzione sulla necessità di fare sistema tra Comuni, grandi e piccoli, associazioni di categorie e cittadini, per un’agricoltura sostenibile. “E’ possibile fare agricoltura sostenibile e consapevole – ha spiegato Locatelli – coniugando il lavoro con il rispetto per il territorio anche attraverso l’impiego della tecnologia. Una svolta green che deve partire dal dialogo e dal coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni di categorie che promuovono prodotti sostenibili. Dobbiamo fare sistema”.
Per il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, “i sindaci sono in prima linea nell’immaginare il futuro delle città, perché le persone vivono principalmente nelle zone urbane e quindi gli investimenti devono soprattutto riguardare le infrastrutture stando attenti anche all’impatto ambientale ed atmosferico”. Per Occhiuto “la pandemia ha accelerato il percorso verso una nuova idea di città più vivibile. Dobbiamo ripensare la visione futura della città in cui si vive pensando ad un risarcimento nei confronti dei cittadini che hanno più sofferto in crisi sanitaria emergenziale”.
Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha sottolineato invece che da cinque anni “stiamo cercando di fare di Venezia un esempio di efficienza. Lo scorso anno, quando l’anno ha raggiunto l’allarmante livello di 187 cm, è stata distrutta una parte di città. Eppure, nonostante la pandemia, siamo riusciti ad attivare il Mose, un’infrastruttura unica al mondo, una diga a scomparsa sul fondo del mare. Tutti siamo impegnati a fare dell’Italia un territorio sostenibile. In particolare, siamo leader in Italia della raccolta differenziata e Conai ci ha premiato per questo. Da Venezia l’appello a fare squadra e a dialogare territori”.
Infine, il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini. “Il problema delle disuguaglianze nel nostro paese è una questione che ci deve preoccupare. L’emergenza pandemica in corso ha portato ad un crollo nella produzione di ricchezza con un forte impatto sui territori che ha determinato maggiori diseguaglianze”. “L’attenzione – secondo il sindaco – va focalizzata sulle risorse e sul Next generation EU nella direzione della qualità degli investimenti per ridurre le disuguaglianze e garantire la qualità della vita urbana”.