Una roadmap, con tappe e scadenze, per rendere facile e veloce l’accesso al Reddito d’inclusione (Rei). Ci saranno infatti degli sportelli dedicati e pratiche sprint, da chiudere in 20 giorni. Da 190 euro a 490 euro mensili, oltre a una componente di servizi alla persona. E’ questo in sintesi il contenuto del decreto legislativo approvato venerdì in esame preliminare dal Consiglio dei Ministri che dà il via al reddito di inclusione per affrontare l’emergenza povertà. La misura dovrebbe partire già dal prossimo 1° gennaio. Il provvedimento scandisce il percorso per fare la domanda di sussidio e ricevere la risposta.
Una Carta che per metà funzionerà come una prepagata, sportelli ad hoc presso i Comuni e scadenze precise per vedersi accettata o meno la richiesta di Rei. Ci saranno desk dedicati e pratiche sprint, da chiudere in 20 giorni. Si stabilisce così che la richiesta va presentata ad appositi “punti per l’accesso al Rei”, da identificare sul territorio.
E’ quindi il Comune che raccoglie la domanda, verifica i requisiti di cittadinanza e residenza e la invia all’Inps entro 10 giorni lavorativi. L’istituto di previdenza, entro i successivi 5 giorni verifica il possesso dei requisiti e, in caso di esito positivo, riconosce il beneficio, che sarà erogato mensilmente attraverso una Carta di pagamento elettronica (Carta Rei), simile a una prepagata. L’intera procedura quindi, considerata anche una ‘tolleranza’ di ulteriori 5 giorni dovuti ai vari passaggi non dovrà durare più di 20 giorni. La Carta potrà essere usata, per metà dell’importo, anche per fare prelievi di contanti. Finora invece l’uso è stato vincolato sempre ad acquisti nei supermercati, nelle farmacie o alle poste.
Fin qui il meccanismo delineato per il primo anno di funzionamento della misura di contrasto alla povertà. Dopo di che, con la messa a regime, scatteranno fissate deadline anche per la sottoscrizione del progetto personalizzato, la parte ‘attiva’, a cui l’aiuto è condizionato. Il decreto stabilisce che tutta la procedura dovrà essere completata in 50 giorni. Il Comune, il servizio di assistenza sociale, avrà infatti un mese di tempo per valutare la situazione e indicare la via d’uscita, con progetti semplici, ovvero mirati a recuperare problemi specifici, o complessi, con vere e proprie équipe di sostegno.
La prima fase partirà nel 2018, o meglio le domande potranno essere fatte a partire da dicembre 2017, questa almeno è l’intenzione. Nel frattempo c’è il Sia, il Sostegno all’inclusione, una misura ponte, di accompagnamento al Rei. Per ora il nuovo strumento sarà finanziato con 2 miliardi di euro annui, diretto potenzialmente a 500 mila famiglie per un aiuto massimo di 485 euro mensili. Ma lo stesso decreto suggerisce la strada per incrementare risorse e beneficiari, potendo allargare i requisiti senza passare per una legge ma direttamente con un decreto della presidenza del consiglio (dpcm). Una strada più veloce che, se ci sono i fondi, porterebbe verso Piani povertà sempre più inclusivi.