Le aree urbane d’Europa ospitano oltre due terzi della popolazione dell’UE, utilizzano circa l’80% delle risorse energetiche e generano fino all’85% del PIL europeo. Veri e propri motori dell’economia europea, queste aree fungono da catalizzatori per la creatività e l’innovazione in tutta l’Unione, ma sono anche i luoghi in cui vari problemi persistenti, quali ad esempio disoccupazione, segregazione e povertà, raggiungono i livelli più allarmanti. Le politiche urbane assumono in quest’ottica un’importanza transfrontaliera, ragion per cui lo sviluppo urbano riveste un ruolo di primo piano nella politica regionale dell’UE.
In questo contesto sarebbe auspicabile assegnare le deleghe alle politiche urbane a un “membro di alto livello” della nuova Commissione Ue, “come un vicepresidente”, e assicurare la parità di genere all’interno del nuovo collegio. È l’appello rivolto alla presidente eletta dell’esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen, dalle donne sindaco di tre grandi città europee: Barcellona (Ada Colau), Colonia (Henriette Reiker) e Stoccolma (Anna Koenig Jerlmyr). “Circa il 70% delle politiche europee deve essere attuato a livello locale, quindi l’abilità dell’Ue nel raggiungere i suoi obiettivi strategici a lungo termine dipende in larga parte dalle performance delle città” scrivono le tre prime cittadine in una lettera aperta.
“Assegnare il portafoglio per gli affari urbani a un vicepresidente della Commissione sarebbe un passo estremamente necessario per rafforzare la coerenza delle politiche in materia urbana a livello Ue – continuano – assicurando un dialogo continuo fra i leader locali e quelli dell’Unione e fornendo soluzioni più efficaci alle sfide che i nostri cittadini affrontano ogni giorno”.