Le transizioni verde e digitale stanno aprendo nuove opportunità per i cittadini e l’economia dell’UE, l’esigenza che i cittadini riescano ad affrontare i cambiamenti del mercato del lavoro e a prendere parte alla società e alla democrazia si sta realizzando.
Nasce da queste premesse la proposta della Commissione europea di dedicare il 2023 alle competenze, iniziativa nata in collaborazione con il Parlamento europeo, gli Stati membri, le parti sociali, i servizi per l’occupazione pubblici e privati, le camere di commercio e dell’industria, i fornitori di istruzione e formazione, i lavoratori e le imprese.
A darne l’annuncio è stata la Presidente Ursula von der Leyen in occasione del discorso sullo stato dell’Unione 2022 , in cui ha ribadito l’importanza di coinvolgere tutti i cittadini, senza lasciare nessuno indietro, affinchè la ripresa economica sia equa e giusta e porti reali benefici. Lo sviluppo delle competenze è più importante che mai nell’UE, per consentire ai cittadini di sfruttare al meglio le transizioni verde e digitale e la ripresa economica, nonché per affrontare la carenza di manodopera al fine di sostenere la competitività e la crescita sostenibile delle imprese: un passo importante nell’ottica di migliorare e accelerare il riconoscimento delle qualifiche dei cittadini in Europa. Una speciale attenzione sarà dedicata all’inserimento attivo di un maggior numero di persone nel mercato del lavoro, in particolare donne e giovani, soprattutto coloro che non studiano, non frequentano corsi di formazione e non lavorano.
Per conseguire gli obiettivi la Commissione promuoverà opportunità di miglioramento e riqualificazione delle competenze segnalando le iniziative dell’UE, comprese le possibilità di finanziamenti europei per attrarre persone da paesi terzi, aumentando in questo modo le opportunità di apprendimento e favorendo la diffusione, la concretizzazione e la mobilità, facilitando il riconoscimento delle qualifiche e l’applicazione sul campo. Per raggiungere gli obiettivi l’UE potrà contare sulle iniziative in atto per sostenere lo sviluppo delle skills, tra cui la nuova agenda europea per l’innovazione e la strategia europea per le università.
L’iniziativa dell’anno europeo dedicato alla competenze, inoltre, è in linea con l’azione attivata 2 anni fa dalla Commissione, relativa al patto per le competenze, uno degli elementi centrali previsti dall’Agenda per le competenze per l’Europa sulla competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza. Il patto per le competenze fissa 12 obiettivi per lo sviluppo delle competenze (miglioramento delle competenze esistenti) e la riqualificazione (formazione volta all’acquisizione di nuove competenze) da conseguire entro i prossimi 5 anni e fornisce una piattaforma unica per la cooperazione, riunendo organizzazioni pubbliche e private che si impegnano a offrire una formazione ai lavoratori europei. Con riferimento al conseguimento dell’obiettivo sociale della strategia Europa 2030, gli Stati membri hanno approvato e presentato i loro contributi: garantire che il 60 % degli adulti partecipi ogni anno a corsi di formazione per raggiungere l’obiettivo di un tasso di occupazione del 78 % entro il 2030.
Sono, inoltre, disponibili finanziamenti dell’UE per migliorare il livello delle competenze e la riqualificazione, un approfondimento è disponibile sul sito del Dipartimento per le Politiche europee. Particolare attenzione alla valorizzazione del capitale umano, delle competenze e delle politiche del lavoro è garantita anche dalle risorse della politica di coesione, grazie a progetti realizzati dai Programmi Operativi Nazionali e Regionali, tematica al centro del numero 10 di Cohesion Magazine, “Politiche per il capitale umano, il lavoro e le competenze professionali”.
Fonte: Agenzia per la Coesione territoriale