“Anci Giovani negli anni è diventato un interlocutore qualificato e rappresentativo, grazie anche al presidente Decaro che ci ha sempre ascoltato e resi partecipi. Oggi siamo più consapevoli delle nostre competenze e capacità. Ci siamo formati senza scuole di partiti, affrontando problemi nuovi e studiando tutti gli aspetti amministrativi per recuperare risorse sempre in diminuzione. Per questo dobbiamo assumerci l’impegno di valorizzare e preservare questo patrimonio accumulato negli anni, grazie anche alla formazione che, tramite la scuola di formazione, Anci fa per migliorare i nostri giovani amministratori lontano da appartenenze e indirizzi politici”. Così il coordinatore nazionale di Anci Giovani, Gianluca Callipo, in un passaggio del suo intervento alla X Assemblea nazionale di Anci Giovani.
Ma quali gli impegni concreti? Ad illustrarli è stato il sindaco di Castel Bolognese. “E’ arrivato il momento – ha spiegato Della Godenza – di proporre al Paese qualcosa di concreto e questo qualcosa è il manifesto che oggi presentiamo, un manifesto in dieci punti dedicato alla sostenibilità. Oggi tutti ne parlano ma chi fa qualcosa in concreto?”, ha chiesto il sindaco di Castel Bolognese. “Noi dobbiamo prendere coscienza di proporre la nostra idea, seguendo tre obiettivi principali: capire dove sta andando il mondo, contaminazione e scambio buone pratiche, assemblaggio che vuol dire mettere insieme le idee e le esperienze”. “Il Manifesto deve essere proposto al governo – ha concluso Della Godenza – dicendo al presidente Conte che i giovani amministratori ci sono e sono pronti a lavorare in concreto per attuare le loro proposte. Se non alziamo l’asticella noi non lo fa nessuno. Ne va del futuro nostro e dei nostri figli”.
La giornata si è aperta con i saluti dei padroni di casa, primo fra tutti il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi. “L’appartenenza politica – ha esordito – non è importante. I sindaci devono fare il bene dei cittadini e non quelle dei partiti. La gente ci guarda sempre, non dobbiamo dimenticarlo. I giovani prima di tutti – ha aggiunto – devono guardare lontano ed avere il coraggio di prendere delle decisioni forti che guardino al futuro”.
E’ stata poi la volta del presidente di Anci Sardegna, Emiliano Deiana che ha ricordato come “la Sardegna soffre di disoccupazione, con crisi industriali ed agricole senza precedenti. Abbiamo il record di abbandono scolastico, il peso eccessivo delle servitù militare, il turismo è solo il 6% del pin e paga difficoltà logistiche. E poi lo spopolamento. Ogni mese in Sardegna – ha proseguito Deiana – scompare un paese di 400 abitanti. Se di questo non ce ne facciamo carico tutti, a tutti i livelli istituzionali, resteremo ammutoliti a guardare il disfacimento di questa terra. E i giovani amministratori per primi devono impegnarsi a sognare un mondo realmente nuovo”.
“Benvenuti in Sardegna – ha detto da parte sua il coordinatore di Anci Giovani Sardegna, Francesco Piludu -. Essere qui è un traguardo ma anche un punto di partenza. Grazie ad Anci ed al suo presidente Decaro per la disponibilità. Abbiamo sfide locali e globali davanti – ha concluso Piludu – ma non dimentichiamo che siamo la prima interfaccia istituzionale dei cittadini e anche per questo subiamo atti intimidatori. Ma noi giovani gridiamo che non ci arrendiamo e andremo avanti per la nostra strada”.
Alla giornata inaugurale dell’assemblea sono intervenuti anche i presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Michele Pais e l’assessore regionale agli Enti locali, Quirico Sanna. Portando i saluti del presidente, Michele Pais, i due esponenti di Regione Sardegna hanno rimarcato che “i giovani rappresentano il viatico migliore per una politica diversa. Da questa regione, martoriata dalla disoccupazione, vorrei lanciare il messaggio di partecipazione ai giovani alla vita politica. Avete capacità e competenze per portare avanti una politica nuova e migliore”.