Il ruolo delle città italiane all’Expo 2020 di Dubai quale motore di sviluppo sostenibile e di promozione integrata dei territori in chiave culturale, economica e scientifica: il progetto di partecipazione dell’Italia alla prossima Esposizione Universale vuole essere un acceleratore della crescita e dell’ attrattività internazionale delle Città e delle aree metropolitane.Il Protocollo firmato a Rimini, in occasione dell’Assemblea generale dell’ANCI con il Commissariato Generale per Expo 2020 Dubai prevede iniziative di promozione delle eccellenze territoriali, di conoscenze e competenze scientifiche e artistiche, di valorizzazione delle innovazioni per la sostenibilità ambientale delle aree urbane, di condivisione delle iniziative a livello internazionale per affrontare le sfide poste dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
“La prima Esposizione Universale che si svolge in un Paese dell’area araba, mediorientale, nord africana e del sud est asiatico potrà essere una formidabile leva di diplomazia culturale, educativa, scientifica nella rete di collaborazioni, gemellaggi e partenariati che oggi vedono città di tutto il mondo lavorare insieme sui grandi temi dello sviluppo e dell’innovazione. Offriamo alle Città italiane un palcoscenico unico per visibilità in un mondo che esprimerà nei prossimi anni una forte domanda formativa, la ricerca di opportunità di investimento e flussi turistici in rapida espansione”, afferma il commissario generale per Expo 2020, Paolo Glisenti.
“L’Esposizione Universale Expo Dubai 2020 è un grande evento internazionale, in grado di fornire occasioni di sviluppo, internazionalizzazione e promozione per i territori italiani – ha affermato Antonio Decaro, presidente dell’Anci in occasione della firma -. Coinvolgeremo la rete dei Comuni e delle Città metropolitane per individuare le modalità con le quali promuovere i progetti di innovazione che si sono sviluppati a livello locale con una logica anche inter-territoriale e di partnership con le Università, i Centri di ricerca, le aziende, la società civile”.