Si è insediata al Viminale, alla presenza del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, e del presidente del Consiglio nazionale di Anci, Enzo Bianco, la Consulta per l’attuazione del protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura e del caporalato sottoscritto il 14 luglio 2021. La Consulta sarà presieduta dall’ex ministro dell’Interno e del Lavoro, Roberto Maroni, e avrà il compito di dare impulso alle iniziative contro il caporalato previste, prevalentemente a livello locale, nell’ambito del Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura. Il ministro Lamorgese, dopo aver ringraziato Roberto Maroni per aver accolto il nuovo incarico, ha sottolineato come «l’organismo sia stato istituito affinché ci sia un’azione di contrasto più forte e per evitare episodi di sfruttamento». D’ora in poi, infatti, «la Consulta potrà agevolare un virtuoso raccordo tra le amministrazioni centrali e quelle del territorio dove i Sindaci, i Comuni e le prefetture – queste ultime principalmente per quanto attiene la gestione della sicurezza – sono chiamati quotidianamente a gestire le ricadute del fenomeno». «Sono certa», ha concluso il ministro, «che questa iniziativa darà ottimi risultati». Per il ministro Orlando si tratta di un «nuovo tassello che mira a fare avanzare, in maniera dinamica, l’attuazione delle misure che sono previste nel Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura con una particolare attenzione al livello locale». «Il passaggio di oggi ci dota di uno snodo fondamentale per proseguire, in un’ottica di collaborazione tra le istituzioni, in modo sistematico e quotidiano, consentendo una più rapida circolazione delle informazioni».
«Dalla Consulta», ha affermato il ministro Patuanelli, «arriveranno quegli stimoli necessari al legislatore e al Governo per continuare sulla strada del contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato».
«Dal mese di luglio ad oggi», ha precisato il presidente Bianco «ciascuna delle parti firmatarie ha fatto la sua parte. L’Anci sta proseguendo nell’impegno preso di portare a termine una mappatura del territorio sulla presenza dei lavoratori stranieri in ambito agroalimentare. Cioè, come è esattamente la situazione, quali sono i numeri, quali i flussi. Perché conoscere significa poter agire».
Roberto Maroni ha ringraziato il governo per l’incarico conferitogli: «Per me è un grande onore. È un impegno che voglio portare avanti con vigore e con tutta l’energia necessaria per dare attuazione al protocollo d’intesa, al piano triennale promosso dal ministero del Lavoro e alla nostra Costituzione che, proprio all’articolo 1, riconosce il diritto al lavoro regolare come principio fondamentale per ogni essere umano».
Fonte: Ministero dell’interno