Un’occasione di rilancio per l’economia e la qualità della vita dei piccoli comuni. Si tratta del disegno di legge per la valorizzazione dei Piccoli Comuni, approdata oggi in aula alla Camera. Un’opportunità che si ripresenta in questa legislatura con un testo aggiornato e ricco di misure innovative. Se diventasse legge rappresenterebbe un rilancio per un pezzo di territorio che amministra oltre metà del territorio nazionale e in cui vivono più di 10 milioni di abitanti. Il disegno di legge coniuga storia, cultura e saperi tradizionali con l’innovazione, le nuove tecnologie e la green economy, a partire dalla necessaria infrastruttura primaria, la diffusione della banda larga e le misure di sostegno per l’artigianato digitale e incentivi per la residenziali e l’insediamento di attività.
Al via in aula alla Camera l’esame del testo di legge per la valorizzazione dei Piccoli Comuni di cui sono primo firmatario. “Un testo che aiuterà l’Italia ad essere più forte e coesa, ad affrontare il futuro”, ha affermato il presidente Pd della commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci e primo firmatario della legge sui Piccoli Comuni
Tra le misure principali misure previste dalla nuova legge figurano: diffusione della banda larga e misure di sostegno per l’artigianato digitale; semplificazione per il recupero dei centri storici in abbandono o a rischio spopolamento anche per la loro conversione n alberghi diffusi; interventi di manutenzione del territorio con priorità per la tutela dell’ambiente e la prevenzione del rischio idrogeologico; messa in sicurezza di strade e scuole e interventi di efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico; acquisizione e riqualificazione di terreni e edifici in abbandono; possibilità di acquisire case cantoniere da rendere disponibili per attività di protezione civile, volontariato, promozione dei prodotti tipici locali e turismo; realizzazione di itinerari turistico-culturali ed enogastronomici e di mobilità dolce; possibilità di acquisire di binari dismessi e non recuperabili all’esercizio ferroviario, da utilizzare come piste ciclabili.
E ancora: dotazione dei servizi più razionale ed efficiente, possibilità per i centri in cui non ci sono uffici postali di pagare bollette e conti correnti presso gli esercizi commerciali; facoltà di istituire, anche in forma associata, centri multifunzionali per la fornitura di una pluralità di servizi, in materia ambientale, sociale, energetica, scolastica, postale, artigianale, turistica, commerciale, di comunicazione e sicurezza, nonché per attività di volontariato e culturali; interventi in favore dei cittadini residenti e delle attività produttive insediate nei piccoli comuni; promozione delle produzioni agroalimentari a filiera corta e del loro utilizzo anche nella ristorazione collettiva pubblica. Per le aree oggi in condizioni di maggior difficoltà è previsto uno specifico stanziamento di 100 milioni per il periodo che va dal 2017 al 2023.