Clima e raggiungimento degli obiettivi di crescita sostenibile, finanza verde, Africa, nonchè ruolo delle banche di sviluppo. E ancora: inquinamento marino, efficienza delle risorse, economia circolare, rimozione dei sussidi ambientalmente dannosi, riforma della tassazione in senso ecologico. Questi i temi affrontati al G7 Ambiente di Bologna, conclusosi ieri.
Introdotto e presieduto dal ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, il vertice ha visto la presenza, con le relative delegazioni, di Barbara Hendricks per la Germania, Koichi Yamamoto per il Giappone, Nicolas Hulot per la Francia, Scott Pruitt per gli Stati Uniti, Catherine McKenna per il Canada. Per la Gran Bretagna il capo delegazione è stato Therese Coffey. Hanno partecipano all’assise i due commissari europei di riferimento: quello per l’Ambiente, gli Affari marittimi e la pesca, Karmenu Vella, nonchè il commissario per l’azione per il clima e l’energia, Miguel Arias Canete. Quattro i titolari dell’Ambiente di Nazioni esterne al G7 invitati ai lavori: quelli di Cile, Ruanda, Maldive ed Etiopia.
“Poteva essere il G7 della rottura, è stato il G7 del dialogo, e l’adozione del documento all’unanimità ne è la riprova – ha detto Galletti, a margine dell’evento – Un dialogo sviluppato riconoscendo la diversità delle opinioni – ha spiegato il ministro – Diversità emersa plasticamente nella postilla con cui gli Usa confermano il ‘No’ all’accordo di Parigi. Però è stata trovata la convergenza sulla finanza sostenibile, sull’economia circolare, sull’efficienza delle risorse approvando un’importante road map di Bologna, sui rifiuti marini e l’impegno per l’Africa”. “Ci siamo adoperati – ha aggiunto Galletti – per costruire ponti e non per alzare muri. Da questo G7 è emerso il legame profondo tra ambiente, società ed economia per un nuovo modo di guardare al futuro. Sei Paesi, tranne gli Usa hanno detto con forza che l’accordo di Parigi è irreversibile e non negoziabile – ha concluso il ministro – e che è l’unico strumento possibile per combattere i cambiamenti climatici. Con gli Usa ci auguriamo di poter portare avanti un dialogo costruttivo, ogni altra posizione per noi è esclusa”.
Dal G7 di Bologna è uscita una road map che vuol essere un documento “vivente” in grado di dare priorità alle azioni capaci di far avanzare la gestione dei materiali basata sul loro ciclo vitale e sulle “3R”, cioè riduzione, riuso e riciclo. Azioni concrete, da declinare in modo diverso da Paese a Paese, ma convergenti e condivise, tutte rivolte alla crescita sostenibile del pianeta.