Arriva l’ultima bastonata dell’eredità Fornero. Addio alla mobilità per i lavoratori colpiti da licenziamento collettivo a partire dal prossimo anno: dal 1 gennaio 2017 infatti, secondo quanto previsto dalla legge Fornero sul lavoro del 2012, l’indennità che spettava ai lavoratori licenziati da imprese industriali con più di 15 dipendenti o commerciali con più di 50 è abrogata.
Dopo 25 anni dall’istituzione del sussidio che in alcuni casi (mobilità lunga verso la pensione) poteva durare fino a 7 anni in caso di lavoratore anziano licenziato al Sud, l’unico assegno di disoccupazione resta la Naspi, uguale per tutti. Chi è stato messo in mobilità quest’anno continuerà a percepire l’assegno mentre non sarà possibile erogarne di nuovi.
A comunicarlo l’Inps con la circolare n. 217/2016, in essa l’Istituto fornisce indicazioni operative in merito all’ampliamento della possibilità di derogare sino al 50% delle risorse attribuite alle Regioni e Province Autonome.
Nella circolare vengono evidenziate le ripartizioni delle risorse assegnate ed il monitoraggio della spesa, sui provvedimenti concessori di ammortizzatori sociali in deroga che abbiano effetti di durata anche oltre il 31 dicembre 2016 e sui termini per le decretazioni da parte delle Regioni e Province autonome degli ammortizzatori sociali in deroga.
Quindi, la mobilità in deroga, potrà essere concessa, con effetti di durata ulteriore alla data del 31 dicembre, “solo nel caso in cui il trattamento abbia inizio entro la fine dell’anno 2016. L’istituto, precisa: “con decorrenza successiva al 31 dicembre 2016, purché sia consecutiva esclusivamente alla fruizione di un precedente intervento di mobilità ordinaria” scaduto dopo il 31 dicembre 2016.