Il sistema cimoelettrico è di recente sperimentazione in vari progetti europei di ricerca in campo energetico. In Romagna è l’Ente nazionale idrocarburi ad aver installato e avviato con successo l’unità di produzione Inertial sea wave energy converter (Iswec), un apparato innovativo di produzione di energia in grado di trasformare quella prodotta dalle onde in energia elettrica, adattandosi anche alle differenti condizioni del mare tanto da garantire un’elevata continuità nella produzione stessa. L’impianto pilota, installato nell’offshore di Ravenna a cura del Distretto centro settentrionale Eni, è integrato in un sistema ibrido smart grid unico al mondo composto da fotovoltaico e sistema di stoccaggio energetico.
L’impianto ha raggiunto un picco di potenza superiore a 51 kW, ovvero il 103% della sua capacità nominale. Questa tecnologia risulta idonea per l’alimentazione di asset offshore di medie e grandi dimensioni e in itinere consentirà ad Eni di convertire piattaforme offshore mature in hub per la generazione di energia rinnovabile. Le onde sono la più grande fonte rinnovabile inutilizzata al mondo, con densità energetica estremamente elevata, alta prevedibilità e bassa variabilità, e rappresentano, quindi, una fonte di energia molto promettente per il futuro e adatta alla decarbonizzazione dei processi offshore.
L’impegno di Eni nella ricerca di energia da fonti rinnovabili, lavorando in maniera sinergica con il Politecnico di Torino e lo spin-off Wave for Energy Srl con un esempio virtuoso di open innovation, ha portato all’individuazione dell’elevato potenziale derivante dal moto ondoso, riconoscendolo quale principale risorsa rinnovabile energetica non sfruttata a livello globale. La potenza disponibile dalle onde è applicabile a contesti off-grid e allo stesso tempo complementare ad altre fonti rinnovabili, per la realizzazione di un sistema energetico resiliente con zero emissioni.