E se il rischio alluvione diventasse occasione e pilota di trasformazioni urbane in grado di rendere realmente le città più resilienti e più sicure? Secondo l’esperienza danese sembrerebbe di si. Rigenerare le città attraverso la resilienza per renderle meno vulnerabili ai continui cambiamenti climatici: è questo il concetto alla base del progetto “Soul of Nørrebro” sviluppato dagli studi di architettura SLA e Ramboll che ha vinto il premio Nordic Built Cities Challeng organizzato dall’amministrazione di Copenhagen.
Nella capitale danese è stato infatti presentato il piano di intervento che nei prossimi anni trasformerà l’area dell’Hans Tavsens Park e Korsgade, ampia area verde situata nel quartiere Nørrebro, nel centro della capitale danese.
Una città resiliente è un sistema urbano che non si limita ad adeguarsi ai cambiamenti climatici, ma si modifica costruendo risposte sociali, economiche e ambientali innovative che le permettano di resistere nel lungo periodo alle sollecitazioni dell’eco-sistema e della storia. In quest’ottica, il cuore del progetto sviluppato dai due studi danesi, che si completerà entro il 2022 e che interessa un’area di 22mila mq, è l’Hans Tavsens Park, polmone verde del quartiere che sarà trasformato in un bacino di raccolta per l’acqua piovana dalla capacità massima di 18mila mc. L’acqua in eccesso sarà invece incanalata verso il lago Peblinge, filtrata attraverso una serie di piante appositamente disposte lungo il tragitto, per poi essere riutilizzata. Lo stesso concetto è inoltre applicato, su scala minore, alle strade del quartiere grazie a dei sistemi di raccolta e filtraggio posti tra il marciapiede e la carreggiata, che permetteranno di utilizzare l’acqua drenata per irrigare giardini e aree verdi limitrofi.
Il progetto, vincitore di un concorso internazionale con il titolo di “The Soul of Nørrebro”, nasce all’interno di un processo di trasformazione che una città da sempre particolarmente attenta alle tematiche dello sviluppo sostenibile e della tutela del territorio ha intrapreso ormai da anni, sostenuto da un duplice base. Da una parte il rischio sempre più alto di essere vittima di alluvioni, l’ultima delle quali, una delle più importanti della sua storia recente, l’ha colpita nel luglio 2011 provocando estesi allagamenti e causando danni per quasi 1,5 milioni di euro. Dall’altra, l’emanazione del Copenhagen climate plan, un ambizioso programma di interventi elaborato nel 2012 come conseguenza della UN Climate Change Conference del 2009. Il piano si è posto l’obiettivo di rendere la città la prima capitale carbon neutral entro il 2025 attraverso forti sostegni allo sviluppo di sistemi sostenibili di produzione e approvvigionamento energetico e interventi nell’ambito dei trasporti che stanno promuovendo una già sviluppata mobilità su due ruote e sostenendo sempre di più il trasporto pubblico.