I giudici della quinta sezione della Corte di cassazione, con la sentenza 10398/2025, hanno ribadito che, in tema di falso ideologico, hanno natura di atti pubblici anche gli atti cd. interni, sia che siano
destinati ad inserirsi nel procedimento amministrativo, offrendo un contributo di conoscenza o
di valutazione, sia che si collochino nel contesto di un complesso “iter” – conforme o meno allo
schema tipico – ponendosi come necessario presupposto di momenti procedurali successivi. (In
applicazione del principio, la Corte ha ritenuto immune da censure la decisione del giudice di
merito che aveva attribuito natura di atto pubblico al verbale redatto dalla commissione
esaminatrice della procedura per il conferimento di incarico di direttore responsabile di struttura
complessa di un’azienda ospedaliera, ideologicamente falso nella parte in cui aveva attestato il
regolare svolgimento delle operazioni di esame).
Riferimenti normativi: Cod. Pen. art. 479, Decreto Legisl. 30/12/1992 num. 502 art. 15 CORTE
COST., Decreto Legisl. 30/12/1992 num. 502 art. 15 ter CORTE COST.
Massime precedenti Conformi: N. 11425 del 2013 Rv. 254866-01, N. 14486 del 2011 Rv.
249858-01, N. 9368 del 2014 Rv. 258952-01, N. 38455 del 2019 Rv. 277092-01, N. 4322 del
2013 Rv. 254388-01
Massime precedenti Vedi: N. 6062 del 2016 Rv. 266024-01 Rv. 266024-01, N. 17089 del 2022
Rv. 283007-01, N. 15901 del 2021 Rv. 281041-01, N. 37880 del 2021 Rv. 282028-01
Fonte: Ufficio massimario della Corte di Cassazione