Continua la crescita del cicloturismo, una scelta per appassionati, sempre più esperienza turistica trasversale in grado di attrarre un pubblico ampio. Nel 2024 il cicloturismo ha fatto registrare un boom sia in termini di presenze, stimate in 89 milioni (+54% sul 2023), che di impatto economico, arrivato a 9,8 mld. di euro. È quanto emerge dal Rapporto “Viaggiare con la bici 2025”, giunto alla V edizione e realizzato da Isnart-Unioncamere per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio in collaborazione con Legambiente.
Il cicloturismo si conferma una delle tendenze della “nuova domanda” di turismo, rappresentando il 10% del totale dei turisti in Italia. Un fenomeno che sta assumendo un valore in termini di riorientamento dei flussi turistici verso borghi e aree interne, generando occasioni di crescita economica, di lavoro e di riqualificazione di strutture e beni dismessi che, grazie a questa nuova domanda, stanno riprendendo vita, dal Nord al Sud del Paese.
Il Rapporto mette a fuoco le enormi potenzialità del cicloturismo, tuttavia, la crescita costante in termini di presenze e di impatto economico è più frutto della capacità imprenditoriale privata che di una policy di sistema, una politica di valorizzazione del cicloturismo coordinata a livello nazionale consentirebbe di ottenere risultati più rilevanti.
Il cicloturista ha un’età compresa tra i 30 e i 44 anni (48% dei casi), cui si aggiunge una quota del 35% di appartenenti alla generazione X (dai 45 ai 60 anni), caratterizzati da una maggiore capacità di spesa rispetto ai giovanissimi; 1 cicloturista su 3 viaggia in coppia (37%), il 31% in solitaria e il 28% con amici.
Il 63% dei turisti è influenzato da internet per organizzare e realizzare la vacanza su due ruote: di questi, l’80% sceglie sulla base delle info on line, il 39% per le offerte del web, il 35% si “orienta” sui social e il 19% consulta siti e blog specializzati.
Il 45% dei cicloturisti indica la ricchezza del patrimonio artistico e culturale motivazione di scelta della destinazione dopo lo sport, un 33% sceglie per la facilità di raggiungimento e un 31% alla ricerca di momenti di relax.
Stabili, rispetto al 2023, sia la spesa media pro capite giornaliera dei cicloturisti per l’alloggio, che quella per le spese “altre” a destinazione (esclusi viaggio e pernotto), risultano in aumento le spese sul territorio effettuate dagli stranieri (132€ nel 2024 vs 104€ nel 2023), per l’alloggio, si prediligono gli hotel (53%) e i B&B (20%).
Il voto medio espresso dai cicloturisti, dalla valutazione del soggiorno a quella dei servizi, oscilla tra il 7 e l’8 (su 10): le voci più apprezzate “qualità del mangiare e del bere” e “cortesia ed ospitalità della popolazione locale” (8/10); mentre le voci migliorabili risultano “l’efficienza dei trasporti locali” (7/10) ed una “offerta culturale integrata per l’utenza cicloturistica” (7/10).
Dall’analisi della domanda lungo 10 ciclovie e ciclo-itinerari di Lombardia, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Campania, Calabria e Puglia, emergono alcune elementi/aree di miglioramento che forniscono spunti di policy:
- i margini per attirare quote crescenti di utenza internazionale, attraverso azioni promozionali di sistema;
- la necessità di investire in sicurezza (punti di primo soccorso, ampliamento dell’offerta di punti di ristoro e riparo) e nella qualità e manutenzione della rete (miglioramento della segnaletica, incremento dei punti informativi, punti di noleggio bici, accessori e per l’assistenza tecnica qualificata).
Infine, merita segnalare come si vada rafforzando la componente femminile della domanda in particolare lungo le strade della Toscana (Ciclovia del Castelli, 63%); della Liguria (Ciclovia Arenzano-Varazze, 43%); della Calabria (Ciclovia dei Parchi, 42%) e dell’Emilia-Romagna (36%).
Fonte: Legambiente