Secondo i dati del Rapporto Ispra, la raccolta differenziata in Italia è arrivata al 67%, ma negli ultimi anni il nostro paese, che fino al 2011 era leader a livello mondiale, ha perso terreno. Ecco perché i principi di riutilizzo, riparazione e riciclo alla base dell’economia circolare diventano imprescindibili, ed ecco perché a Genova è nato, sulla scia del progetto C-City che è valso al capoluogo ligure l’inserimento tra le best practices dell’Urban monitoring committee dell’Unione europea, il Circular Value Forum, il 1° evento in Italia dedicato alle città circolari.
Le strategie per un modello di sviluppo sostenibile sono al centro dei 2 giorni di conferenze apertisi a Palazzo Tursi.
«La sostenibilità è un principio associato alla qualità dell’aria e ad alberi e piante, ma riguarda anche l’abbigliamento e il cibo, e la durabilità dei capi di vestiario e l’azzeramento degli sprechi alimentari», ha evidenziato Mario Mascia, assessore allo sviluppo economico e all’urbanistica del Comune di Genova, ricordando il Premio Istanbul Environment Friendly City Award vinto dalla città 1 anno fa.
Ad illustrare il progetto C-City è stata Stefania Manca, sustainability manager del Comune: «Si tratta di una rivoluzione urbana, un progetto ambizioso di sviluppo economico sostenibile che punta a ridisegnare il futuro della città nel medio-lungo periodo mediante una serie di attività concrete. 3 i pilastri della strategia: eco-design, long-use e re-use, in pratica riprogettare prodotti, processi e servizi in modo circolare, estenderne il ciclo di vita e riutilizzare apparecchiature elettriche ed elettroniche, tessili e mobili, con l’aiuto della scienza e della partecipazione dei cittadini».
Giovanni Battista Raggi, presidente di AMIU, ha rimarcato come la circolarità non sia un’opzione, ma una necessità. «Il concetto di sostenibilità nasce in ambito finanziario. Grazie alla rendicontazione all’interno dell’azienda risparmiamo l’1% all’anno in tassi d’interesse; in merito al ciclo dei rifiuti, in Italia mancano impianti atti a ottimizzare le attività di recupero, va fatto uno sforzo in tal senso.»
Un concetto ribadito anche da Chicco Testa, presidente di Assoambiente: «Mancano gli impianti di riciclo e importiamo dall’estero materiali che potremmo produrre. Le attività di riciclo sono diventate raffinate: non esiste più “la plastica”, ma “le plastiche”. La nuova frontiera saranno impianti che separino i materiali per reintrodurli nel processo produttivo».
La giornata, prosegue con una sessione dedicata ad eco-design e progettazione e 2 focus su energia ed edilizia e tessile e abbigliamento, si chiuderà al Palazzo della Borsa di Genova con l’“Eco Fashion Show: tra sostenibilità e glamour”, la 1° sfilata in Italia dedicata all’abbigliamento circolare realizzata in collaborazione con CNA-Federmoda, che porta in passerella i capi firmati da stilisti e case di moda green e sostenibili.
A sfilare, alla Sala delle Grida, anche i calciatori del Genoa Honest Ahanor e Asia Bragonzi, la calciatrice della Sampdoria Alice Barbieri e la lifesaver azzurra Carlotta Tortello, della Sportiva Sturla, insieme a loro gli studenti dell’International School of Genoa e dell’istituto professionale Duchessa di Galliera.
Il Circular Value Forum segue le linee guida operative e i requisiti di sostenibilità del Comune di Genova per gli eventi outdoor e indoor ed è promosso dalla Direzione di area Sviluppo economico e promozione del Comune di Genova nell’ambito del progetto C-City, in collaborazione con la Camera di Commercio, il supporto organizzativo di Clickutility Team, il patrocinio di Rai Liguria e la partecipazione di ENI in qualità di main partner e di Ansaldo Energia come gold partner. L’evento fa anche parte del programma di iniziative ufficiali della Giornata nazionale del Made in Italy 2025, le informazioni sono disponibili sul sito www.circularvalueforum.it.
Fonte: comune di Genova