In uno scenario in cui la domanda turistica è caratterizzata dal desiderio di vivere momenti ed esperienze a forte impatto emotivo, il cicloturismo si caratterizza come uno dei segmenti in crescita, nell’ambito del turismo attivo ed in plein air, 56,8 mln. di presenze di cicloturisti nel 2023 con un impatto economico di 5,5 mld. di euro. Questa la fotografia scattata dalla 4° edizione del Rapporto “Viaggiare con la bici 2024”, realizzato da ISNART e Legambiente in collaborazione con Bikenomist e presentato al Forum del Cicloturismo di Bologna.
Quello che nel 2019 era un fenomeno emergente, oggi è voce “forte e chiara” dell’offerta turistica del Paese, che sta innescando un circuito virtuoso tra una domanda attenta e un’offerta di servizi specializzati, così da rendere il cicloturismo uno dei turismi di punta. Questa tendenza positiva, con i relativi alti e bassi, ha trovato conferma negli ultimi anni: l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio restituisce 56 mln. di presenze cicloturistiche nel 2023, il 6,7% delle presenze registrate in Italia. L’elemento rilevante è quello che vede le presenze direttamente associabili alla fruizione cicloturistica crescere di un 4% rispetto ai 54 mln. del 2019, anno del picco del turismo italiano dell’ultimo decennio.
Il cicloturista spende in media 95 euro al giorno per l’acquisto di beni e servizi, un importo che per gli stranieri sale a 104 euro: cifre rilevanti, se consideriamo che la spesa media giornaliera del totale dei turisti in visita nel nostro Paese è pari a 59 euro. Di conseguenza il cicloturismo rappresenta una voce importante del fatturato turistico del Paese, con un impatto economico di oltre 5,5 mld. al 2023, in crescita del 35% sul 2022 e del 19% sul 2019.
Ma qual è l’identikit del cicloturista oggi. I dati dell’Osservatorio ci restituiscono un profilo dettagliato: il cicloturista nell’estate 2023 è un Millennial (47%, + 10p.p. sul 2022) con un livello di istruzione medio-alto, svolge una professione (86%) e dichiara un reddito medio (52%) o medio-alto (24%), il che lo rende un target economicamente appetibile per i territori. Viaggia in compagnia: del partner (41%), della famiglia (26,7%) o degli amici (17%), è un turista “trasversale” per cui l’uso della bicicletta fa da “collante” tra interessi e motivazioni turistiche: dalle visite al patrimonio artistico-monumentale (37%), all’immersione in quello naturalistico (36%), dalle esperienze enogastronomiche (24%) a quelle orientate al wellbeing in senso lato (8%).
6 cicloturisti su 10 utilizzano la rete per raccogliere informazioni e pianificare la vacanza, quindi un turista attivo e consapevole, che predilige organizzare nei dettagli prima di partire, consapevole della complessità tecnico-logistica della vacanza (attrezzature, trasporti, alloggi). Un dato interessante è che il 22% dei cicloturisti stranieri siano repeater, ovvero disposti a ritornare a seguito di un’esperienza piacevole, dimostrando una propensione a lasciarsi fidelizzare su cui bisogna puntare.
Il cicloturista lascia recensioni online (6 su 10), indicazioni su itinerari e “tecniche” rivolte alla community, a cui è legato da un sentimento di fraternità ed appartenenza, il canale più utilizzato i Social, soprattutto TripAdvisor (42%), Facebook (33%) e Instagram (22%).
1 turista su 3 afferma di aver scelto una specifica ciclovia perché ben manutenuta, dato che sottolinea l’importanza della gestione dei lavori di manutenzione della rete. Il 26% opta per percorsi immersi in un contesto ambientale suggestivo, in linea con la sostenibilità e l’interesse per il patrimonio naturale; il 22% dichiara di aver scelto la destinazione attratto da una nuova ciclovia, segnale di un’utenza appassionata, che si informa e apprezza le novità (e gli investimenti) dell’offerta infrastrutturale.
Per quanto riguarda la tipologia di mezzo, la metà degli intervistati (49%) ha optato per la MTB, il 24% ha preferito la bici da corsa, il 15% la bici da città/passeggio ed il 12% ha optato per l’e-bike, che consente di ampliare la quota di domanda cicloturistica, avvicinando una fascia di utenza non necessariamente attiva a livello sportivo
“Nel Rapporto, ha commentato il Responsabile Legambiente Turismo, Venneri, abbiamo volutamente parlato di una ‘rivoluzione gentile ma disordinata’ che si muove su 2 ruote, dal nord al sud del Paese. Gentile, perché lenta, sostenibile e lontana dalle logiche di fruizione ‘mordi e fuggi’ delle città, coste, borghi ed aree interne del Paese. Disordinata, perché c’è ancora da fare per costruire una ‘cultura del turismo slow”.
Fonte: Legambiente- ISNART