Le competenze digitali sono un asset strategico per lo sviluppo del nostro Paese e qualunque innovazione tecnologica non può dirsi realmente efficace ed inclusiva se manca di coinvolgere attivamente i cittadini. Con l’obiettivo di colmare il divario culturale che vede in Italia solo il 46% della popolazione con competenze digitali di base, a fronte del 54% della media europea, e riportare il Paese tra le realtà europee più virtuose, nasce il progetto nazionale della Rete dei Punti di facilitazione, promosso dal Dipartimento per la trasformazione digitale e finanziato dall’Unione Europea nell’ambito della Misura 1.7.2 del PNRR.
L’intervento, del valore di 135 milioni di euro, prevede la realizzazione di 3.000 punti di facilitazione digitale sul territorio da parte delle 21 Regioni e Province Autonome, per l’accrescimento delle competenze digitali di base di 2 milioni di cittadini entro il 2026. Obiettivo dell’iniziativa è avvicinare all’utilizzo di computer, smartphone e servizi online i cittadini che ancora non hanno piena dimestichezza con queste tecnologie. Proprio per suggerire l’idea che le tecnologie digitali possano, con la dovuta formazione, essere accessibili a tutti, prendono il nome di “Punto Digitale Facile” i luoghi fisici in cui gli utenti potranno trovare assistenza e ricevere formazione gratuita.
Tra le realtà territoriali più attive e all’avanguardia nell’implementazione del progetto rientra il Piemonte, che ieri ha inaugurato la rete regionale dei Punti Digitale Facile e reso pubblici i risultati finora raggiunti: 134 punti fissi operativi su 187 costituiti, 165 postazioni mobili punti in sedi secondarie itineranti attive, 1.035 Comuni serviti (l’87% del totale) grazie ad un investimento di oltre 8 milioni di euro dell’Unione Europea, 10.000 persone già coinvolte (il 90% anziani e una quota di giovani che tocca il 10%) grazie ad una campagna di comunicazione che ha visto la distribuzione di pieghevoli, l’affissione di locandine e la pubblicazione di pagine informative sui giornali locali.
Ad illustrare questi servizi nella Sala Trasparenza del Grattacielo Piemonte sono stati il sottosegretario per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale Alessio Butti, il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore regionale all’Innovazione Matteo Marnati.
“La Rete di servizi di facilitazione digitale in Piemonte incarna perfettamente lo spirito di inclusione e innovazione che il Governo Meloni persegue con determinazione – ha affermato il sottosegretario Butti – È un’iniziativa che mostra come, attraverso investimenti mirati e una collaborazione efficace tra le istituzioni, possiamo fare grandi passi avanti. Il progetto, sostenuto dal PNRR, è uno strumento straordinario per ridurre il divario digitale, offrendo a tutti i cittadini, e agli anziani in particolare, le competenze necessarie per navigare nel mondo digitale in modo semplice e sicuro. Il successo ottenuto in Piemonte, con oltre 10.0000 persone coinvolte nei primi sei mesi di operatività, è un modello per tutta l’Italia e dimostra il nostro impegno costante nel rendere l’innovazione digitale accessibile a tutti”.
“Per contribuire al raggiungimento di questo obiettivo strategico – hanno ricordato il presidente Cirio e l’assessore Marnati – la Regione Piemonte ha costituito una rete capillare di Punti di facilitazione digitale, dislocati in tutto il territorio, preposti a fornire assistenza e formazione gratuita per l’utilizzo dei servizi e delle tecnologie digitali, che mirano ad intercettare e coinvolgere 160.000 persone entro il 2025”.
Ogni Punto, gestito da Comuni e/o Consorzi di servizi socio-assistenziali autorizzati dalla Regione, si avvale della collaborazione di 260 facilitatori digitali, operatori appositamente formati che individuano le esigenze dei singoli cittadini, valutano la loro preparazione informatica di partenza e li supportano nell’acquisizione di competenze tali da renderli autonomi e capaci di utilizzare gli strumenti informatici e Internet.
In particolare, i facilitatori digitali affiancano gli utenti in una serie di attività pratiche, quali per esempio utilizzare dispositivi informatici come smartphone, tablet, pc, installare e usare le applicazioni sullo smartphone/tablet, navigare in Internet, adoperare i principali strumenti di messaggistica istantanea, gestire la propria casella e-mail, effettuare una videochiamata, avvicinarsi ai principali social network, pagare con strumenti digitali come PagoPA, accedere ai servizi online comunali, regionali e nazionali (ANPR, App IO, Inps, Agenzia delle Entrate), utilizzare i servizi socio-assistenziali e socio-sanitari online (Fascicolo Sanitario Elettronico, cambio medico, visita medica, ecc.) o scolastici (registro elettronico, mensa, ecc), gestire e proteggere i dati personali, usare l’App CIE e lo Spid per accedere ai servizi online.
Le attività formative e di assistenza sono svolte sotto forma di formazione personalizzata, in presenza e online, anche in modalità di autoapprendimento e asincrona attraverso l’accesso in autonomia ai materiali già disponibili nell’ambito del catalogo formativo predisposto dalla Rete dei servizi di facilitazione digitale. La Regione ha messo a disposizione un numero verde regionale per fornire indicazioni sul Punto digitale più vicino a cui rivolgersi e prenotare un appuntamento.
Fonte: Dipartimento per la Trasformazione Digitale