Nel 2022, la produzione nazionale dei rifiuti urbani, 29 mln. di tonnellate, non è allineata all’andamento dei principali indicatori socioeconomici: a fronte di incrementi del PIL e delle spese delle famiglie (3,7% e 6,1%), i rifiuti urbani diminuiscono in tutte le macroaree geografiche. Nei 14 comuni con popolazione residente al di sopra dei 200 mila abitanti, invece, tra il 2021 e il 2022, si registra un incremento dello 0,4%.
Il dato emerge dal Rapporto Rifiuti Urbani dell’ISPRA 2023, presentato in questi giorni insieme al Rapporto sul Recupero Energetico da rifiuti in Italia, predisposto da UTILITALIA in collaborazione con Ispra, che contiene informazioni sugli impianti di digestione anaerobica e di incenerimento con recupero di energia dei rifiuti in Italia. Dall Rapporto emergono alcuni dati interessanti che sintetizzeremo a seguire:
- l’aumento della raccolta differenziata nazionale si attesta al 65% della produzione totale, le percentuali più alte in Veneto con il 76% e in Sardegna 75%. Per la prima volta la regione Sicilia (51,5%) supera la soglia del 50% registrando nell’ultimo quinquennio un aumento del 22%.
- 654 gli impianti di gestione dei rifiuti urbani che sono operativi nel 2022, oltre la metà dedicati al trattamento della frazione organica della raccolta differenziata anche se non tutte le regioni dispongono di strutture sufficienti a trattare i quantitativi prodotti. Il recupero di questa frazione viene effettuato negli impianti di trattamento integrato anaerobico/aerobico, che trattano il 50,8% dei quantitativi complessivamente avviati agli impianti di gestione della frazione organica, seguiti dagli impianti di compostaggio (44%); la restante quota del 4,8% è gestita negli impianti di digestione anaerobica.
- La percentuale di riciclaggio dei rifiuti urbani si attesta al 49,2%, +48% rispetto al 2022, non sufficiente a raggiungere l’obiettivo del 50% previsto dalla normativa per il 2020 (al 2030 l’obiettivo è pari al 65%).
- I rifiuti urbani smaltiti in discarica rappresentano il 17,8% del quantitativo dei rifiuti prodotti a livello nazionale (5,2 mln. di tonnellate, calo del 7,9% rispetto al 2021), per raggiungere gli obiettivi europei occorre ridurre questa forma di smaltimento.
- Uno dei flussi più monitorati dall’Europa è quello degli imballaggi e rifiuti di imballaggio, con obiettivi di riciclaggio fissati al 2025 e al 2030, le frazioni merceologiche hanno già ampiamente raggiunto i target fissati a livello europeo per il 2025, ad eccezione della plastica che è prossima all’obiettivo (48% a fronte di un obiettivo del 50%).
- Il costo medio nazionale annuo pro capite di gestione dei rifiuti urbani è pari a 192,3 euro/abitante (nel 2021 era 194,5) in diminuzione di 2,2 euro/abitante; al Centro il costo più elevato con 228,3euro/abitante, segue il Sud con 202,3 euro/abitante e infine il Nord con un costo pari a 170,3euro/abitante
Infine il PNRR ha messo a disposizione 2,1 mld. destinandoli a 2 linee di investimento per le attività di gestione dei rifiuti e i progetti innovativi di economia circolare, Ispra si è impegnato nell’attività di selezione dei progetti e fornisce il necessario supporto nella fase di monitoraggio del Programma nazionale di gestione dei rifiuti, inserito tra le riforme strutturali PNRR, per verificarne lo stato di attuazione e valutare l’efficacia degli obiettivi proposti.
Fonte: ISPRA