È disponibile nella sezione dedicata alla Conservazione del sito di Agid un approfondimento sulla preservazione delle basi di dati.
Si tratta di uno studio, a cui hanno contribuito numerosi esperti delle aree archivistica, informatica e giuridica, e membri del Gruppo di lavoro AgID sui Poli di Conservazione, che dare un primo quadro sintetico sulla preservazione delle informazioni e, nello specifico, sulla conservazione dei dati trattati nei sistemi transazionali.
Al fine di approfondire il contesto di applicazione delle linee guida sul documento informatico , nell’ultimo anno l’Agenzia per l’Italia Digitale in continuità con il Gruppo di lavoro sui Poli di Conservazione che, nel giugno 2021, aveva prodotto il documento “Definizione di un modello di riferimento per i Poli di conservazione” ha attivato tre tavoli di lavoro.
L’obiettivo di uno di questi è quello di sensibilizzare i vari soggetti interessati a questo tema, fornendo alcune indicazioni di natura metodologica e operativa su come approcciare e pianificare la problematica della conservazione delle basi di dati utilizzate nei sistemi informatici.
In considerazione dell’ampia diffusione dei servizi digitali e delle tecnologie informatiche, la “memoria” della nostra società si baserà sempre più sulla selezione e conservazione di enormi quantità di informazioni digitali di vario tipo. Ciò rende sempre più importante il tema generale della preservazione della memoria del tempo in cui viviamo.
I contenuti dello studio
Dopo una premessa generale sulla preservazione delle diverse tipologie di informazioni di interesse, lo studio illustra nel dettaglio le principali problematiche relative alla conservazione delle basi dati relazionali e alla digitalizzazione e alla tenuta di registri e repertori.
In particolare, il documento è organizzato in cinque capitoli e un allegato sulla sperimentazione di SIARD. Il primo capitolo inquadra, con riferimento allo scenario internazionale, il problema della preservazione delle informazioni digitali, presentando gli aspetti principali dello standard OAIS; il secondo tratta gli aspetti salienti, di natura giuridico-archivistica, della conservazione delle informazioni; il terzo affronta le problematiche informatiche legate alla conservazione delle basi di dati e, nello specifico, delle basi di dati relazionali, illustrando i principali metodi e i principali progetti sviluppati di recente in ambito internazionale e disponibili anche come applicazioni commerciali; il quarto si focalizza sull’uso di SIARD, descrivendone il modello e il formato, le funzionalità principali e i risultati delle sperimentazioni effettuate applicate a concreti casi d’uso; infine, il quinto capitolo approfondisce gli aspetti della digitalizzazione dei registri e dei repertori, evidenziandone i vantaggi in termini di dinamicità ed efficienza ottenibili.
Fonte: AGID