Gruppo Gedi e Talent Garden hanno lanciato Italian Tech Academy, una scuola di formazione che offre percorsi educativi allineati al processo di transizione digitale ed ecologica che vede nel PNRR il motore trainante. L’iniziativa vuole colmare il gap di competenze necessarie per affrontare in modo efficace la transizione digitale ed ecologica in corso: per farlo, si basa sull’esperienza di Talent Garden, l’operatore di co-working e digital education di respiro europeo e di Italian.tech, l’hub verticale di GEDI dedicato alla tecnologia. Contemporaneamente all’iniziativa, sono stati presentati i primi 3 percorsi formativi calendarizzati per il prossimo autunno ossia il full-time Coding Bootcamp, il master part-time in Content Science e il master part-time in Digital Sustainable Management.
Il digitale cambia tutto la vita delle persone, il loro rapporto con il lavoro e le stesse aziende che chiedono profili con competenze specifiche per affrontare la transizione. La presentazione dell’Italian Tech Academy è stata l’occasione per fare il punto su come l’Italia si sta preparando ad affrontare le sfide del futuro del lavoro.
Due ministri presenti all’evento: quello del Lavoro, Andrea Orlando intervistato dal direttore della Stampa, Massimo Giannini, e quello dell’Innovazione e della Transizione digitale, Vittorio Colao, intervistato dal direttore de La Repubblica Maurizio Molinari. “Dobbiamo stare attenti a non creare illusioni. Digitale non vuol dire lavorare meno, ma lavorare meglio, si faranno più cose; la settimana corta non vuol dire solo meno ore di lavoro e un miglioramento della propria vita personale, ma anche un miglioramento dei risultati”, ha esordito Colao, a colloquio con Molinari. La possibilità che anche in Italia si introduca la settimana breve è stato uno dei temi centrali del dibattito. Secondo un sondaggio Swg realizzato per Italian Tech, per il 56% degli italiani la settimana breve è preferibile allo smartworking. Il Ministro Orlando apre a questa possibilità in Italia: “In tutta Europa si sta riflettendo su questo, e la richiesta non viene dai lavoratori, ma dalle aziende perché ridurre l’orario di lavoro, spesso aumenta la produttività. Si stanno facendo degli accordi sperimentali in questa direzione, sta già succedendo”.
Ma il digitale non è solo un abilitatore di forme di lavoro più agile è anche competenza, la leva per raggiungere l’obiettivo è il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: “ Un piano che copre tutto, si va dall’asilo alla tomba vogliamo digitalizzare tutti”, ha detto Colao.
Orlando si è concentrato sulla necessità di evitare che “un lavoratore sia costretto a cambiare 50 competenze per 50 lavori diversi nel corso della vita lavorativa, un rischio per la tenuta del Paese”. Quanto alle aziende il Ministro si è detto certo che siano “pronte alla sfida del digitale, che non vuol dire assumere solo ventenni, servono anche possibilità di formarsi per nuove competenze, serve il reskilling”.