In Sardegna i Sindaci potranno restare in carica più a lungo. Lo stabilisce una legge approvata dal Consiglio regionale per consentire ai primi cittadini dei Comuni fino a 3 mila abitanti di essere rieletti per quattro mandati consecutivi e a quelli dei centri fino a 5 mila abitanti di essere rieletti per tre mandati consecutivi. Il testo è passato con 22 sì, 1 contrario e 11 astenuti. A scrutinio segreto, l’Aula ha bocciato (con 22 no, 15 sì, una scheda bianca, una nulla e l’astensione del presidente del Consiglio regionale, Michele Pais) la possibilità di massimo tre mandati consecutivi per i Sindaci dei Comuni con popolazione fino a 15 mila abitanti. Quest’ultimo passaggio era stato aggiunto durante l’esame della Prima commissione e non era presente nel testo originario della proposta di legge presentata dai consiglieri del Pd.
Sul testo finale il Cal, il Consiglio delle autonomie locali, aveva espresso, a maggioranza, parere negativo, auspicando, invece, un confronto più ampio e approfondito sullo status degli amministratori locali nell’isola. L’estensione del numero di mandati per i Sindaci è stata motivata con le particolari condizioni di molti Comuni della Sardegna, soggetti a spopolamento e a bassa densità demografica. Già nel 2009, con la legge 3, il Consiglio regionale aveva stabilito una deroga al Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, per consentire tre mandati consecutivi ai Sindaci di paesi sino a 3 mila abitanti. Con un emendamento presentato, inoltre, si autorizzano i vice dei segretari comunali a sostituire i titolari nei Comuni di pari fascia, nel caso di sedi vacanti. La proposta è passata, nonostante i dubbi di legittimità costituzionale emersi durante la discussione.