Sarà una mostra sulla pace quella che vede esposte a Cassino le opere realizzate dagli alunni di tutte le scuole della città. “Si tratta di un’iniziativa portata avanti in collaborazione tra il Comune ed il Centro internazionale Anne Frank di Cassino – ha detto il sindaco, Giuseppe Golini Petrarcone – con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni sul tema della pace e della fratellanza. E’ nata da qui l’idea di indire il premio ‘Carlo Varone’, nostro compianto concittadino sopravvissuto al bombardamento di Montecassino, che trasferendosi in Canada è stato l’artefice del gemellaggio tra il comune canadese di York ed il comune di Cassino. Nei mesi scorsi gli studenti che hanno preso parte al concorso hanno realizzato un’opera artistica che illustra il significato di pace. Quelle stesse opere ora fanno parte della mostra allestita all’interno della biblioteca comunale che è stata appena inaugurata. Di tutte le opere presentate, le migliori verranno premiate il 15 marzo, in occasione del 72° anniversario della distruzione della città di Cassino […]”.
La città di Cassino che durante la Seconda guerra mondiale fu privata del suo Monastero, dei suoi edifici più significativi e delle stratificazioni storiche. Dopo i bombardamenti non rimase più traccia della struttura urbana nè della memoria a causa delle fonti andate distrutte. La città cominciò così faticosamente l’opera di ricostruzione, durante la quale furono avanzate diverse proposte di piani di ricostruzione. Alcuni progetti prevedevano la riedificazione pura e semplice sulle aree in cui sorgeva Cassino ante guerra, mentre altre linee progettuali propendevano per lo spostamento in un luogo più salubre e a ridosso della direttrice stradale Roma-Napoli, prevedendo un vincolo di non edificabilità sulle macerie della città per lasciarle a ricordo delle battaglie.
Il 15 marzo 1945 il capo di governo, Ivanoe Bonomi alla presenza del sindaco Gaetano Di Biasio decretò la rinascita di Cassino e lo stesso giorno fu posta la prima pietra per la ricostruzione dell’Abbazia benedettina di Montecassino, il più antico monastero della cristianità, fondata nel 529 d.C. da San Benedetto. Secondo lo storico Herbert Bloch, il bombardamento del Monastero non fu solo un’operazione crudele, ma anche inutile dal punto di vista militare e dannosa dal punto di vista strategico. Bloch sostenne infatti che le macerie del bombardamento, occupate subito dai tedeschi, offrirono un prezioso riparo consentendo loro di tenere a lungo quella posizione dalla quale poterono bersagliare le truppe alleate e infliggere perdite gravissime a chiunque tentasse di superare la linea Gustav (linea che tagliava l’Italia dal Tirreno all’Adriatico, fino ad Ortona).
Oggi il Comune di Cassino in collaborazione con l’Associazione nazionale vittime civili di guerra della provincia di Frosinone, il centro internazionale giovanile Anne Frank e l’associazione italiana ciechi di guerra commemorano il 72° anniversario della distruzione della città nel Secondo conflitto mondiale. Commemorare non significa celebrare, ma tenere vivo il ricordo di una triste pagina di storia insieme al doloroso sentimento di affetto e di rimpianto verso tutti coloro che in quel conflitto soffrirono e persero la vita. Una manifestazione per non dimenticare ed un monito per la ricerca della pace nella giustizia attraverso la solidarietà tra tutti i popoli.