“Accrescere l’efficacia del settore pubblico italiano è oggi più che mai una necessità impellente e sarà fondamentale per rilanciare gli investimenti e la produttività e migliorare l’accesso a servizi pubblici di qualità per i più vulnerabili”. Sono alcune delle considerazioni svolte dall’OCSE, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, nel Rapporto Economico 2021 sull’Italia presentato oggi dal segretario generale Mathias Cormann.
Risolvere i nodi legati alla “burocrazia difensiva”
“In Italia – si legge nel Rapporto – le misure introdotte per il contrasto alla corruzione espongono i dipendenti pubblici al rischio di processi giudiziari e gravi sanzioni, e il numero di procedimenti legali nei loro confronti è aumentato significativamente dai primi anni duemila. Pur perseguendo l’integrità, queste misure scoraggiano i dipendenti pubblici dall’agire o dal ricoprire posizioni di responsabilità”.
L’Ocse osserva che il decreto Semplificazioni, milestone per l’attuazione del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, “allenta temporaneamente la responsabilità personale dei dipendenti pubblici dinanzi alla Corte dei Conti, e il Pnrr prolunga l’applicazione di alcune di queste misure alla fine del 2023″. Il Rapporto mette in evidenza, tuttavia, che la riforma “si applica solo temporaneamente a una gamma ristretta di procedure amministrative” e suggerisce che “qualora non danneggino in maniera sostanziale l’integrità, queste misure potrebbero essere estese ad altri settori o rese permanenti”.
Un processo di rinnovamento per costruire competenze più solide e consentire la digitalizzazione
La Pubblica amministrazione italiana “potrebbe diventare più forte e più efficace anche se al momento appare priva di personale dotato delle competenze necessarie”. L’accelerazione del pensionamento dei dipendenti pubblici nel corso del prossimo decennio – sottolinea l’Ocse – consentirà di attuare un processo di rinnovamento, a patto che la fase di assunzione sia più agile e anticipi il fabbisogno di competenze, e a condizione che i dipendenti pubblici che andranno in pensione possano trasmettere la loro esperienza ai nuovi assunti”.
Per l’organismo internazionale “disporre di competenze più solide sarà altresì essenziale per sfruttare ulteriormente i vantaggi della digitalizzazione.
Sul fronte della meritocrazia – si legge ancora nel Rapporto – “l’efficacia dei dipendenti pubblici potrebbe aumentare ove esistesse un sistema di migliore riconoscimento del rendimento”.
La raccomandazione al nostro Paese è di “ringiovanire la forza lavoro del settore pubblico, attraverso una maggiore agilità dei processi di assunzione, formazione e gestione delle carriere, con particolare attenzione a colmare le lacune nelle competenze del personale, ad esempio quelle necessarie per consentire la digitalizzazione del settore pubblico”.
Fonte: Ministero per la Pubblica Amministrazione