E’ stato annunciato l’avvio del percorso che porterà alla costituzione della Destinazione turistica Bologna Modena. Fino ad oggi istituzionalmente distinti per la promozione turistica (Destinazione turistica Bologna metropolitana costituita a seguito di Legge Regionale nel 2016 e operativa dal 2017; la Provincia di Modena convenzionata dal 2017 con Destinazione Bologna per la promozione di quattro cluster) i due territori saranno uniti per potenziare i loro prodotti di eccellenza e candidarsi così a meta privilegiata all’insegna del plein air in Appennino o alla scoperta dei tanti luoghi di cultura, nel cuore dell’Emilia-Romagna.
L’approvazione definitiva, attesa entro l’autunno, spetterà all’Assemblea legislativa regionale, dopo il vaglio da parte delle istituzioni bolognese e modenese. L’annuncio di questo percorso è stato dato nel corso di una video conferenza stampa dall’assessore regionale a Turismo e Commercio Andrea Corsini, dall’assessore del Comune di Bologna e presidente della Destinazione turistica Bologna Metropolitana Matteo Lepore e dal sindaco del Comune di Modena Gian Carlo Muzzarelli. Presenti anche i presidenti delle Camere di Commercio delle due città Valerio Veronesi (Bologna) e Giuseppe Molinari (Modena). Dalla Motor Valley alla Food Valley, dai musei classici a quelli dedicati all’automotive con marchi noti e famosi in tutto il mondo, fino alla montagna da vivere tutto l’anno per gli sportivi o chi è alla ricerca di spazi rigeneratori, la nuova Destinazione turistica Bologna e Modena potrà offrire in modo omogeneo e integrato pacchetti di interesse per coinvolgere un pubblico sempre più ampio. Ma soprattutto la nuova Destinazione darà un segnale importante perché costituirà una svolta industriale di cui il turismo è una filiera importante. Il territorio compreso fra Bologna e Modena –ha sottolineato Matteo Lepore– “rispecchia il progetto del made in Italy in termini di produttività e non solo di marketing. I fondamentali di questa terra sono fortissimi, a cominciare dal manifatturiero. Nel territorio di Bologna e Modena a fine 2020 era presente il 37,14% del totale regionale delle imprese attive, senza dimenticare il 39,6% del totale degli occupati della Regione Emilia Romagna con una incidenza dell’occupazione femminile nel 2020 pari al 46,5% nel territorio della Città metropolitana di Bologna e del 44,2% in provincia di Modena”.
L’unione formale dei due territori punterà dunque al rafforzamento complessivo dell’attrattività, imprenditoriale e turistica, quest’ultima già lusinghiera nelle premesse di questi ultimi anni. Si tratta infatti di una realtà costantemente cresciuta per movimento turistico dal 2016 al 2019, ultimo anno di riferimento utile prima dello scoppio della pandemia. Per la provincia di Modena gli arrivi sono aumentati nel periodo di riferimento del 21,77% e i pernottamenti del 17,78%, un andamento allineato a quello della Città metropolitana di Bologna che presenta percentuali di crescita, nello stesso periodo, del 22,58% negli arrivi e del 21,41% nei pernottamenti. I due territori pesano insieme per il 27% del totale degli arrivi e il 16% dei pernottamenti regionali.