Ogni 100 alunni 10 sono stranieri, se analizziamo i dati relativi all’anno scolastico 2018/2019 si registra che gli alunni con cittadinanza non italiana hanno superato le 850.000 unità (+16% rispetto al 2018) pari al 10% del totale degli iscritti nelle scuole italiane, raggiungendo la soglia dei 10 alunni ogni 100 con background migratorio. Lo scenario delle scuole multiculturali italiane è entrato, da alcuni anni, in una fase di stasi caratterizzata da un rallentamento del trend di crescita. Nell’a.s. 2018/19 gli alunni di origine rumena si confermavano al primo posto per il 18,3%, seguiti dagli albanesi il 13,6% e dai marocchini 12,2% ultimi i cinesi con il 6,4%. Ne deriva che gli alunni stranieri sono raddoppiati negli ultimi 10 anni e anche la quota dei nati in Italia che supera le 550mila presenze con il 64,5% e da 6 anni costituisce la maggioranza degli alunni stranieri con provenienza prevalente da Cina, Marocco e Albania.
La Campania supera la Sicilia prima regione al Sud per numero di alunni stranieri, oltre ad essere al primo posto per la crescita in termini percentuali nell’ultimo triennio con +15,2%. Mentre la Lombardia è la prima regione per numero di alunni stranieri con 218mila presenze nel 2018/19, 15,5% sul totale degli alunni del sistema scolastico lombardo, seguita da Emilia-Romagna oltre 100mila con il 16,4% del totale degli alunni, Veneto circa 94mila, Lazio e Piemonte 79-78mila, Toscana 71mila. I tre quarti delle scuole hanno il 30% di alunni con background migratorio e nell’a.s. 2018/19 le scuole non coinvolte nel fenomeno migratorio continuano a diminuire 10.211, pari al 18,3% del totale delle scuole italiane, contro il 26,1% del 2009.
Attualmente il ritardo scolastico è un fenomeno che riguarda il 9% degli studenti italiani e il 30% dei non italiani, sebbene la quota di studenti con background migratorio in ritardo si sia ridotta del 10% in un decennio, rimane ancora elevata e stabile nelle secondarie di secondo grado in cui il 57% è in ritardo di uno o più anni. Per quanto riguarda gli ELET (Early Leaving from Education and Training), ovvero la percentuale di giovani tra i 18 e i 24 anni non in possesso di un titolo di istruzione secondaria superiore o di una qualifica professionale, in un decennio si è verificata una riduzione percentuale di questo gruppo sia fra gli italiani che fra gli stranieri.
Negli ultimi 10 anni è aumentata la presenza nei licei ed è diminuita quella negli istituti professionali con 60mila presenze nei licei italiani. I dati degli ultimi anni fanno prevedere una riduzione progressiva della popolazione scolastica di origine immigrata, dovuta alle acquisizioni di cittadinanza accelerata dagli effetti di medio-lungo termine del Coronavirus sull’abbandono degli studi, di cui si rilevano tracce in alcune analisi di contesti locali. Un documento dell’USR Lombardia all’avvio del nuovo a.s. 2020/21 attesta un forte calo nella quota di studenti stranieri presenti nelle scuole lombarde con una diminuzione dell’11%.
Fonte: Rapporto ISMU