Dall’introduzione del lavoro agile come consolidata modalità operativa per il personale del Comune di Milano e delle sue partecipate sino all’utilizzo degli spazi di coworking cittadini, passando per le prestazioni svolte in “nearworking”, inteso come la possibilità di svolgere l’attività lavorativa in un luogo in prossimità della propria abitazione o domicilio.
Queste le principali novità introdotte dalle linee di indirizzo approvate dalla Giunta comunale.
“Questo provvedimento ci consente di sperimentare nuove modalità lavorative all’interno della Pubblica Amministrazione, proponendo, primi in Italia, un nuovo modello di vivere e lavorare in una città a 15 minuti, commenta l’assessora alle Politiche del Lavoro, Cristina Tajani. L’obiettivo è quello di avvicinare il luogo di lavoro all’abitazione favorendo lo sviluppo di quartieri non più dormitorio, ma con servizi e nuove attività commerciali con conseguente risparmio di tempo e di emissioni derivanti dagli spostamenti obbligati. La sperimentazione si inserisce nel generale ridisegno dei tempi della città, dovuto all’emergenza Covid, ma rappresenta un modello valido in sé, da proporre anche al settore privato, utile a migliorare la vita della città e la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro per i singoli individui”
Il provvedimento nasce dalla volontà dell’Amministrazione di fornire una rapida ed efficiente risposta alle mutate esigenze dei lavoratori e degli abitanti della città nonché a favorire la ripresa delle attività socio educative e produttive presenti sul territorio. Linee d’indirizzo che si pongono in continuità con gli obiettivi individuati dal documento “Milano 2020, strategie di adattamento” che ha visto il contributo attivo della cittadinanza e delle diverse organizzazioni di rappresentanza.
Due gli ambiti di intervento previsti dalle linee guida, che saranno attuate in via sperimentale dal Comune di Milano e dalle sue partecipate nei prossimi mesi, a cominciare dall’adozione del POLA (Piano Organizzativo del Lavoro Agile) che vede il consolidamento del lavoro agile quale modalità lavorativa complementare all’attività in presenza a cui si affiancherà la sperimentazione di una nuova flessibilità oraria in entrata e uscita, oltre a una nuova dotazione tecnologica e digitale per il personale al fine di migliorarne le performances e monitorarne l’attività lavorativa per favorire una migliore qualità dei servizi erogati, anche in funzione di una maggiore responsabilità sociale dei lavoratori e delle lavoratrici verso la collettività.
In quest’ottica di ripensamento dei luoghi fisici di lavoro, l’Amministrazione si adopererà per individuare e verificare la disponibilità di spazi di proprietà del Comune di Milano, distribuiti in città, da utilizzare come sedi di nearworking. A ciò si aggiungerà la possibilità di valutare la disponibilità e l’utilizzo degli spazi di coworking già esistenti, dando priorità a quelli presenti nell’Elenco qualificato del Comune di Milano, come ulteriori spazi fruibili dai dipendenti dell’Amministrazione per svolgere le mansioni in modalità di smartworking. Si sperimenterà anche l’opportunità di utilizzare sedi aziendali, appartenenti a società partecipate dal Comune, per i dipendenti dell’Amministrazione in lavoro agile. Fondamentale per l’avvio dei nuovi tempi della città e del lavoro, la realizzazione nei prossimi mesi di una cabina di regia unitaria che vedrà il Comune interfacciarsi non solo con le direzioni interne e con tutte le società partecipate ma anche con le principali Associazioni datoriali.